Lina Prosa, scrittrice palermitana e Premio per la "Drammaturgia 2015", si scopre anche esperta climatologa
Niente da fare, se non ci sentiamo ogni giorno esperti di qualcosa non siamo contenti, un vezzo da cui non sono immuni neanche gli intellettuali
Colpa dei social, ogni qual volta accade qualcosa, ma dico qualsiasi cosa, tutti si sentono non in diritto ma in dovere di esprimere un parere.
C'é un terremoto? Tutti sismologi. C'é un attentato? Tutti dei servizi segreti. il PD vince le elezioni (evento impossibile)? Tutti politologi. C'é un conflitto bellico in Medioriente? Tutti esperti di politica internazionale. Arriva il Vaiolo delle Scimmie? Tutti di nuovo infettivologi come ai tempi del Covid.
Ora qual é la nuova tendenza? Tutti fini conoscitori dei problemi climatici, tutti provette Gretina Thunberg che, per la cronaca, di clima non capisce un cazzo.
Tra i climatologi dell'ultim'ora troviamo una scrittrice raffinata, competente nella drammaturgia e nel teatro, Lina Prosa che, intervistata da quei "volponi" de La Repubblica, chiacchierata che si può leggere solo previo abbonamento, in riferimento alla recente tragedia sulle coste palermitane che ha coinvolto il veliero Bayesian, ha puntato il dito contro i cambiamenti climatici, definendo l'evento come "una lezione sullo sconvolgimento climatico".
Per quanto ci riguarda, questa è solo l'ennesima supercazzola che si somma a quelle che parlano di presunti omicidi programmati e suicidio di massa, perché imputare al cambiamento climatico un evento che, per quanto violento, fa parte della normalità delle cose, lo troviamo assurdo.
Per carità, ognuno è libero di dire e pensare ciò che vuole, ci mancherebbe, ma se finanche gli scenziati non sono d'accordo fra loro proprio su questo presunto cambiamento climatico, prima di parlare consiglieremmo di rifletterci, perché non ci vuole niente a essere notati dal giornalista di turno che ti chiede le credenziali e ti dice: "A Lì, ma che cazzo stai a dì?"