Annarita Morelli uccisa a Roma, contestata la premeditazione al marito: "La separazione non gliela dò, piuttosto l’ammazzo"
Al marito, reo confesso, è stata trovata una Beretta calibro 7,65 con 8 colpi nel caricatore e un proiettile che era già stato esploso. Era partito dall'Umbria per raggiungerla nel comune di Roma, nel quale avevano vissuto per 40 anni
Nuovi risvolti sul caso dell'omicidio di Roma. Annarita Morelli è stata uccisa dal marito Domenico Ossoli, che subito dopo averle sparato mentre era sulla sua Fiat Panda Rossa, a Fonte Nuova, è entrato dal tabaccaio per confessare il delitto. Al 73enne si contestava l'omicidio aggravato dalla premeditazione: "Piuttosto l’ammazzo, ma non le dò la separazione", avrebbe affermato in passato secondo il racconto dei figli.
Annarita Morelli uccisa a Roma, contestata la premeditazione al marito
Annarita Morelli è stata uccisa a Roma, precisamente a Fonte Nuova, dove si era recata per andare dal veterinario. Nella capitale i due avevano vissuto per 40 anni, prima della rottura. Al marito, reo confesso, è stata trovata una Beretta calibro 7,65 con 8 colpi nel caricatore e un proiettile che era già stato esploso. Secondo quanto accertato dal medico legale la donna è stata uccisa con un colpo d’arma da fuoco esploso a "bruciapelo".
Durante l'interrogatorio, il 73enne ha ammesso come la sua intenzione fosse spararle alle gambe ma non ucciderla, indicando altre ragioni che lo avevano spinto al gesto, "senza menzionare la condizione di serrato controllo a cui aveva costretto la moglie, negandole qualsiasi scelta autonoma", si spiega nella nota della procura. Per i figli, tre in tutto quelli avuti dalla coppia, l'uomo era geloso e non aveva mai accettato il fatto della separazione. Inoltre, ci sarebbero state diverse minacce che l'uomo avrebbe rivolto verso la madre, anche se non risulta nessuna denuncia.
In mezzo anche la vicenda dei 300 euro di alimenti, che l'uomo sarebbe stato costretto a versare alla coniuge: a marzo c'era stata la prima udienza, ma lui le aveva chiesto di ripensarci. Secondo alcune ricostruzioni il marito l'avrebbe anche spiata col gps. Ossoli sarebbe partito dall'Umbria, dove abitava, dopo che la moglie lo aveva mandato via di casa per un suo tradimento.
Il pm ha rilevato "l’evidente volontà omicidiaria dell’uomo che attirava la donna colpendola a bruciapelo con un’arma da fuoco nonché l’evidente incompatibilità di quanto constatato dal medico legale sulla non volontà omicidiaria". Per il pm c'è premeditazione in quanto l'uomo si è recato a Fonte Nuova con l'intento di sparare alla moglie.