Genova, operaio inscenò il suicidio della moglie, dopo le accuse del figlio rinvio a giudizio vicino

La Procura pronta chiedere il processo. La donna fu trovata morta in strada sotto il davanzale della finestra. Ma il piccolo svelò i maltrattamenti del padre alla gip

La Procura di Genova ha chiuso le indagini preliminari ed è pronta a chiedere il rinvio a giudizio per Ahmed Mustak, l’uomo di 44 anni e di origini bengalesi, accusato di aver ucciso la moglie Sharmin Sultana, 32 anni. E di averne poi inscenato il suicidio, per sottrarsi a qualsiasi accusa. Un delitto, secondo gli inquirenti, che era avvenuto il 7 marzo 2023 nell’abitazione in cui la coppia viveva, in via Ferro 3, a Sestri Ponente. Musthak si trova in carcere. Difeso dall’avvocato Vittoria Garbarini, oltre che di omicidio volontario deve rispondere anche di maltrattamenti in famiglia.
Lo scorso dicembre l’uomo era stato arrestato dai carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Marcello Maresca. Il quale aveva chiesto e ottenuto un’ordinanza di custodia cautelare, firmata dalla giudice per le indagini preliminari Paola Faggioni. La donna era stata trovata in strada, senza vita, sotto la finestra di casa. Ma era stato uno dei due figli, 9 anni, che agli investigatori, con il sostegno di una psicologa, aveva raccontato delle liti fra mamma e papà. E di un colpo inferto dall’uomo alla donna, dopo il quale era ricomparso sporco di sangue.