Caro Mac, mi hai tradito. Ti ho scelto come partner e mi hai dato soddisfazioni. Io ti sono sempre stata fedele ma alla fine il nostro rapporto si è incrinato…

Lettera aperta alla Apple.
Ho festeggiato il mio giubileo, 25 anni di onorata carriera, qualche migliaio di articoli e 8 libri. Non ti ho mai tradito. Ti ho sempre trattato con cura. Ho fatto tutti gli aggiornamenti richiesti dalla casa madre di Cupertino. Malgrado dalla “stanza dei bottoni” il diktat fosse quello
di accorciare “artificialmente” il ciclo di vita naturale dei prodotti, computer, I phone, I Pad, I Pod, smart watch…, mantenendo così alta la domanda e, di conseguenza, gli acquisti di nuovi modelli sempre più performanti. Tutti programmati con certificato di obsolescenza. Dopo un tot di anni il software non è in grado di aggiornarsi. Fuori il vecchio, si compra il nuovo. Il mio penultimo Mac air ( un nome che evoca leggerezza, ma la spesa economica è sempre più pesante per le tasche dei consumatori) aveva poco più di sei anni, era una giovane creatura di accattivante design. Appena ha incominciato a perdere colpi gli ho cambiato la batteria. Poi l’illuminazione dello schermo ha incominciato a fare i capricci. Infine black out totale con diagnosi del Mac doctor fulminante: si è bruciata la scheda madre, ho perso tutti i dati. Meno male che avevo appena consegnato all’ editore le bozze del mio ultimo pamphletino: “Napoli, ti Odio!” ( Guida editore). Sottotitolo: Sveglia, multinazionali, banche, extraprofitti, utenze, mal gestione, ci prendono per la culotte. Forse alla Silicon Valley saranno fischiate un po’ le orecchie…
Non ho scelta. Ordino da un rivenditore ufficiale ( N. 1) l’ultimo modello Mac Air 2024.  Se avessi ordinato il modello immediatamente precedente avrei risparmiato ben 350 euro. Ma voglio andare sul sicuro, per me è uno strumento fondamentale di lavoro.
Una madre vuole bene a tutti i figli anche se nascono con un difettuccio.  Il mio fiammante Mac si presenta subito con una deformità: sovrappone le lettere e cancella intere frasi. Un inconveniente, direi, non da poco.
Sono ovviamente in garanzia, Lo riporto al rivenditore. Due giorni sotto osservazione, viene risettato. Ma il vizio di software rimane. Sfido una temperatura di 38 gradi e la mia santa pacienza. Lo porto al rivenditore (n.2), dicasi più specializzato. Chiedo del responsabile: assente. Chiedo del vice/responsabile: assente. Mi accoglie, si fa per dire, una terza persona, preoccupata sopratutto che non usassi il suo nome nell’articolo che state leggendo.  E chiedo la sostituzione della creatura partorita dalla (casa)madre con carenza strutturale. Colpa imputabile sono a qualche nerd programmatore e svogliato della Silicon.
Di malagrazia dal n.2 vengo rimbalzata  al n.1 (più gentile e collaborativo)…
Fine prima puntata
P. S. Articolo scritto con l’IPhone e gli occhi bruciano.
Consigli per gli acquisti: quello che è successo a me…Non vorrei succedesse ad altri.
Pensateci bene prima di affacciarvi alla “Window “ di Apple.
I Monopoli di mercato non durano in eterno. E se si dovesse scoprire che il guasto di fabbrica al mio Mac non è un caso isolato…Steve Jobs si rivolterebbe nella tomba.