Genova, turista si ferì durante la giornata dei Rolli, tre dirigenti universitari rischiano il processo

Indagati per lesioni colpose l’allora direttore generale, un preside di facoltà e il responsabile del settore eventi dell’Ateneo. La donna era stata ricoverata

Tre dirigenti dell'Università di Genova sono finiti nei guai per l’infortunio subito da una turista durante i Rolli Days, a causa del ruolo formale ricoperto al tempo, che li destinava anche in ipotetiche mansioni di prevenzione rischi. Con l’addebito di lesioni colpose sono stati iscritti sul registro degli indagati Cristian Borello, Giovanni Lauro Magnani e Walter Riva. Il primo risponde in qualità di direttore generale dell’ateneo all’epoca dei fatti, il secondo quale preside – sempre nel giorno in cui avvenne l’incidente - della facoltà di Scienze umanistiche ch’era impegnata nell’organizzazione dell’evento; il terzo quale dirigente del settore eventi e comunicazione dell’Università.

Per riafferrare l’episodio all’origine dell’indagine bisogna tornare indietro, lo abbiamo premesso, d’un quinquennio abbondante, dettaglio che non certifica particolare celerità in alcune tempistiche giudiziarie. Siamo quindi al 5 maggio 2019 e quello è un weekend in cui a Genova è in corso l’iniziativa dei Rolli Days, l’apertura straordinaria dei palazzi nobiliari che catalizza ogni anno migliaia di visitatori, e fra loro vi è Anna Rita. La donna, insieme ad alcuni amici, si reca nel Palazzo Balbi Cattaneo di via Balbi 2, sede appunto della facoltà di Scienze umanistiche. Una volta all’ingresso decide di raggiungere il primo piano, proprio perché lì sono in programmale visite guidate. Il problema, si scopre dal prosieguo degli accertamenti, è che una volta uscita dall’elevatore non s’avvede della presenza d’un dislivello, non segnalato: mette un piede in fallo e cade rovinosamente, procurandosi una doppia frattura (ileo-pubica e a una vertebra). Anna Rita viene trasportata al pronto soccorso e ricoverata in ortopedia. E qui, dopo una serie di esami e lastre, i medici la giudicano guaribile con una prognosi superiore ai quaranta giorni.

I tre dirigenti dell’Università che abbiamo richiamato in apertura vengono quindi accusati in concorso di lesioni colpose e pure di violazione delle norme sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro, poiché a parere del pubblico ministero quel dislivello non segnalato metteva a rischio anche chi all’Università lavorava ogni giorno, essendo l’edificio sede d’una facoltà. Gli inquisiti hanno ricevuto nei giorni scorsi il cosiddetto «avviso di conclusione dell’indagine preliminare», preludio della richiesta di rinvio a giudizio, e sono difesi dai legali Luca Ponzoni, Nicola Scodnik e Francesco Brignola. Ed è Scodnik a fornire le dichiarazioni difensive che sono facilmente estensibili agli altri profili: «Valuteremo le contestazioni, ma va subito precisato un aspetto: gli addebiti si riferiscono a cariche formali a e a presunte responsabilità in capo a materie di prevenzione che vanno poi verificate nel concreto». Nessuno dei tre, va precisato, era presente al momento dei fatti e dev’essere ora compreso se nei compiti fosse incluso quello di specifiche ricognizioni, le uniche che avrebbero potuto portare alla luce il problema da cui è nato l’infortunio.