Israele, “un italiano su 5 è antisemita, dal 7 ottobre episodi di odio verso ebrei aumentati del 400% a causa del genocidio a Gaza” - il REPORT della CDEC

Secondo il report, il presunto antisemitismo in Italia avrebbe avuto "una riesplosione dopo i fatti del 7 ottobre, ma purtroppo non è stato mai debellato, non è scomparso. Dopo la Shoah, si era solo assopito e ora riemerge in forme diverse"

Secondo un report della CDEC, un italiano su cinque sarebbe antisemita. Ci sarebbero poi presunte manifestazione d'odio che sarebbe aumentate dal 7 ottobre ad oggi, giorno nel quale Hamas ha attaccato lo Stato ebraico. Il Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea spiega: "Il 9% degli italiani è moderatamente antisemita, il 10% è fortemente antisemita. Quindi siamo di fronte a un quinto della popolazione italiana che è antisemita. La banalizzazione della Shoah coinvolge il 35% della popolazione: il 33% in forma moderata e il 2% in forma decisa".

Israele, “un italiano su 5 è antisemita, dal 7 ottobre episodi di odio verso ebrei aumentati del 400% a causa del genocidio a Gaza” - il REPORT della CDEC

Secondo il report, il presunto antisemitismo in Italia avrebbe avuto "una riesplosione dopo i fatti del 7 ottobre, ma purtroppo non è stato mai debellato, non è scomparso. Dopo la Shoah, si era solo assopito e ora riemerge in forme diverse". 

"Dal 7 ottobre a oggi sono stati registrati 406 casi di antisemitismo a fronte dei 98 casi nell'analogo periodo precedente. I casi sono quindi quadruplicati e se vogliamo sono aumentati del 400%. Di questi 406 casi, 57 sono riferiti a crimini d'odio, 200 a discorsi d'odio, 128 ai discorsi d'odio online e 21 non raggiungono la soglia del penalmente rilevante".

Da quella data sono state diverse le manifestazioni pacifiche pro-Palestina, tra università e non solo. Tantissime persone sono scese in piazza per dimostrare la propria vicinanza a Gaza per il genocidio che sta avvenendo, tuttavia tali manifestazioni verrebbero "percepite come una potenziale minaccia per la sicurezza da quasi la totalità degli intervistati". Pasquale Angelosanto, coordinatore nazionale per la lotta contro l'antisemitismo, ha asserito che la propria identità ebraica può costituire motivo di discriminazione sul posto di lavoro o di studio e la maggioranza riporta di aver cambiato recentemente alcune abitudini per sentirsi più al sicuro.

Poi la chiosa: "C'è una rottura con il passato. Mentre prima i reati si registravano soprattutto via web adesso stanno aumentando i casi in cui c'è la partecipazione diretta: quindi l'offesa viene arrecata direttamente alle persone".