Gattino gettato dal ponte, denunciati un ragazzino e una ragazzina, petizione per inasprimento delle pene, oltre 600 firme in poche ore
Il promotore: "Le immagini sono raccapriccianti - scrive il promotore - Cosa chiedo con questa petizione? Almeno l'applicazione minima delle pene previste per maltrattamento di animali: una reclusione da 3 a 18 mesi o la multa da 5.000 a 30.000 euro. Un gesto simile non può passare impunito"
Non si placca l'indignazione e la rabbia nei confronti degli autori che hanno lanciato un gatto dal ponte. Contro di loro è stata lanciata una petizione online per chiedere l'inasprimento delle pene per maltrattamenti di animali. Sul web sono comparse anche minacce nei confronti dei minorenni che avrebbero partecipato all'azione. Dall'amministrazione comunale di Lanusei è arrivata la totale condanna sull'accaduto, mentre un ragazzino e una ragazzina dai 14 ai 17 anni sono stati denunciati alla Procura per i minori di Cagliari.
Gattino gettato dal ponte, denunciati un ragazzino e una ragazzina, petizione per inasprimento delle pene, oltre 600 firme in poche ore
Sarebbero stati un ragazzino e una ragazzina dai 14 ai 17 anni ad aver lanciato l'animale dal ponte per poi postare il video sui social. I due sarebbero stati identificati proprio grazie al filmato nel quale si vede un giovane che ha in mano un piccolo gatto nero e una ragazza che incita l'amico a lanciare l'animale, mentre una terza persona riprende la scena. I due ragazzi, nelle scorse ore sono stati convocati agli uffici del Corpo Forestale insieme ai genitori e gli è stata notificata la denuncia. Intanto sul web la petizione in poche ore ha raccolto quasi 600 sottoscrizioni. "Le immagini sono raccapriccianti - scrive il promotore - Cosa chiedo con questa petizione? Almeno l'applicazione minima delle pene previste per maltrattamento di animali: una reclusione da 3 a 18 mesi o la multa da 5.000 a 30.000 euro. Un gesto simile non può passare impunito", conclude l'appello.
La condanna dell'amministrazione comunale di Lanusei
"In queste ore il nome di Lanusei sta diventando virale sui motori di ricerca non per la qualità della sua offerta turistica e della sua ospitalità, ma per un episodio di una violenza inaudita commesso da alcuni giovanissimi ragazzi, certamente minorenni - si legge in una nota dell'amministrazione comunale - il sindaco, la giunta e il consiglio comunale, maggioranza e opposizione, hanno prontamente censurato la barbarie del gesto e, assieme alle autorità preposte, è stato attivato ogni strumento per individuare gli autori e i percorsi sanzionatori e rieducativi che l'ordinamento prevede in casi come questo".
"La vicenda ha scosso fortemente la comunità lanuseina e quella dei comuni vicini dai quali, pare, alcuni dei soggetti coinvolti provengono, perché certamente non abituate a confrontarsi con simili manifestazioni di crudeltà. La stessa indignazione e la stessa ferma condanna, però, vanno rivolti nei confronti della violenza che questi ragazzi, le loro famiglie e le nostre intere comunità, stanno subendo sui social network - si legge ancora - Accanto ai condivisibili messaggi di biasimo, compaiono, infatti, una miriade di post e commenti con i quali migliaia di persone rivolgono i peggiori insulti e le più gravi minacce ai ragazzi, ai genitori e, chissà per quale contorto meccanismo di assimilazione, ai lanuseini tutti. Lo Stato e le Istituzioni possono adottare ogni e qualsiasi misura di prevenzione e sensibilizzazione sul tema del disagio giovanile, individuare ogni e qualsiasi percorso di ascolto e intercettazione del bisogno, ma se poi l'esempio che gli adulti restituiscono è quello per cui il giudizio di colpevolezza, la misura e l'esecuzione della pena debbono essere condotti come secoli fa da una folla con torce e forconi, ancorché virtuali, è evidente che nulla potrà funzionare"