Gallipoli, vietato girare in costume da bagno e scatta la multa fino a 500 euro
Un provvedimento in vigore fino a settembre per arginare nel Salento il turismo cafone
Un decalogo contro il turismo cafone a Gallipoli. Come ogni anno, l’amministrazione cerca di mettere i paletti alla movida sfrenata e disciplinare così i visitatori, soprattutto i più giovani che scelgono questa parte del Salento per le vacanze. È quanto prevede l’ordinanza firmata nelle ultime ore dal sindaco, Stefano Minerva, che entra in vigore da questo fine settimana, e resterà tale sino alla seconda metà di settembre, e maturata anche considerate, in proposito, le segnalazioni pervenute da parte di cittadini. Con ragazzi e comitive in giro allo stato brado, con indosso solo indumenti tipicamente balneari o succinti, esibiti fuori dal contesto della spiaggia o dello stabilimento frequentato, anche per andare a visitare una chiesa o un luogo di cultura, per una passeggiata in centro, o per fare acquisti nei negozi e supermercati o per accedere negli uffici pubblici. In poche parole “rispetto” per il luogo in cui si soggiorna. La sanzione prevista a Gallipoli, per l’inosservanza dell’ordinanza comunale, varia da un minimo di 25 e sino a 500 euro a secondo della gravità, del danno di immagine e del luogo in cui non si rispetta la normativa. Agli agenti della polizia locale spetterà il compito di vigilare e redarguire i trasgressori. La questione della mancanza di decoro nell’abbigliamento non è nuova nella stagione estiva, e ora sembra mettere d’accordo diverse amministrazioni comunali da nord a sud d’Italia. Quindi, nell’antico borgo marinaro, soprattutto vicino alle chiese, guai a circolare a torso nudo e in abiti succinti, senza maglietta o senza copricostume. I vacanzieri, ma anche i residenti, sono stati avvisati. L’ordinanza, valida sino al 22 settembre, contempla anche di vietare l'ingresso nella palazzina e negli uffici comunali in abbigliamento poco decoroso, indossando solo un costume da bagno, o a torso nudo, in pantaloncini e in canotta.