Chiara Ferragni e uova di Pasqua, chiusa istruttoria Antitrust: "Se non darà 1,2mln a I Bambini delle Fate, multa fino a 10mln"
I suoi legali hanno rinunciato al ricorso contro l’Antitrust sul caso del pandoro “Pink Christmas”, per il quale le società dell’imprenditrice, Fenice e Tbs Crew, erano state sanzionate con un milione di euro a dicembre
Chiusa l'istruttoria dell'Antitrust sul caso delle uova di Pasqua, Chiara Ferragni dovrà versare 1,2 milioni di euro all'impresa sociale "I Bambini delle Fate". Se non lo farà rischia una multa fino a 10 milioni di euro e se continuerà a non pagare può essere sanzionata anche con la sospensione l’attività fino a 30 giorni.
Chiara Ferragni e uova di Pasqua, chiusa istruttoria Antitrust: "Deve pagare 1,2 mln"
L'accordo tra Chiara Ferragni e l'Antitrust prevede che siano devoluti a "I Bambini delle Fate", nell'arco di tre esercizi finanziari, almeno 1,3 milioni (ovvero il 5% dei rispettivi utili distribuibili, con un minimo complessivo di 1,2 milioni per il triennio).
L'istruttoria era stata avviata a gennaio nei confronti delle società riconducibili all'influencer, ossia Fenice, Tbs Crew e Sisterhood, e di Cerealitalia, società produttrice del dolce e titolare del marchio "Dolci Preziosi". Anche Cerealitalia darà 100mila euro a "I Bambini delle Fate".
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha concluso l'istruttoria sulla diffusione delle comunicazioni commerciali con cui sono state pubblicizzate le uova "griffate Ferragni" in occasione delle festività pasquali 2021 e 2022. Alla vendita del dolciume era associata un'iniziativa benefica a favore dell'impresa sociale "I Bambini delle Fate".
L'obiettivo dell'Autorità era verificare se le informazioni potessero indurre i consumatori a ritenere che, acquistando le uova "griffate Ferragni", avrebbero contribuito a sostenere economicamente l'impresa sociale "I Bambini delle Fate". Tutte le società parti del procedimento hanno presentato impegni che sono stati valutati positivamente e resi vincolanti nei loro confronti dall'Antitrust. Oltre agli impegni di devoluzione finanziaria (anche 100.000 euro da parte di Cerealitalia) le società si sono inoltre impegnate a separare in modo netto e permanente le attività con finalità commerciali (promozione e vendita di prodotti e/o servizi) da quelle con finalità benefiche, in modo da eliminare alla base ogni rischio di diffondere comunicazioni commerciali non corrette sull'eventuale contributo che i consumatori possono fornire a iniziative benefiche tramite l'acquisto di prodotti o servizi.
Se Chiara Ferragni non pagherà, prevista multa fino a 10 mln di euro
L'Autorità verificherà la piena e corretta attuazione degli impegni da parte delle società. In caso di inottemperanza, oltre a riaprire il procedimento, potrà applicare una sanzione amministrativa pecuniaria fino a 10.000.000 di euro e, qualora l'inottemperanza sia reiterata, disporre la sospensione dell'attività di impresa per un periodo non superiore a trenta giorni.
Le società TBS Crew Srl e Fenice Srl che fanno capo a Chiara Ferragni spiegano che "in riferimento all'attività di comunicazione relativa a iniziative benefiche, le Società hanno deciso di separare nettamente le attività commerciali da quelle benefiche, impegnandosi ad astenersi dallo svolgimento di operazioni in cui attività commerciali siano connesse ad attività benefiche e, con specifico riferimento a quest'ultime, a darne illustrazione in apposita sezione dei rispettivi siti web di prossima creazione".
L’Antitrust ha annunciato la chiusura dell’istruttoria sulle uova di Pasqua brandizzate Chiara Ferragni, con un accordo che prevede la donazione di 1,2 milioni di euro all’impresa sociale “I Bambini delle Fate“. Le società coinvolte nel procedimento hanno presentato impegni valutati positivamente dall’Autorità, che li ha resi vincolanti. L’impegno principale prevede la devoluzione di almeno 1,3 milioni di euro (pari al 5% degli utili distribuibili, con un minimo di 1,2 milioni) a “I Bambini delle Fate” nell’arco di tre anni. A renderlo noto è la stessa Autorità Garante.
Solo poche ore fa, i suoi legali avevano rinunciato al ricorso contro l’Antitrust sul caso del pandoro “Pink Christmas”, per il quale le società dell’imprenditrice, Fenice e Tbs Crew, erano state sanzionate con un milione di euro a dicembre. Questa decisione, secondo fonti vicine a Ferragni, rientrerebbe in un’intesa informale con l’Autorità garante della concorrenza e del mercato.
Il procedimento era stato avviato nei confronti delle società Fenice Srl, TBS Crew Srl e Sisterhood Srl (titolari dei marchi e dei diritti relativi alla personalità di Chiara Ferragni) e di Cerealitalia Industrie Dolciarie Spa (titolare del marchio “Dolci Preziosi”). Alla vendita del dolciume era associata un’iniziativa benefica a favore dell’impresa sociale “I Bambini delle Fate”. Tramite l’istruttoria, l’Autorità intendeva verificare se le informazioni potessero indurre i consumatori a ritenere che, acquistando le uova “griffate Ferragni”, avrebbero contribuito a sostenere economicamente l’impresa sociale “I Bambini delle Fate”. Adesso la cifra pagata da Ferragni è stata ritenuta dall’Antitrust una misura idonea a ristorare i consumatori che, acquistando il prodotto, volevano fornire un contributo economico a “I Bambini delle Fate”.
Le aziende coinvolte hanno promesso di tenere separate le attività commerciali (come la pubblicità e la vendita di prodotti) da quelle benefiche. In questo modo, si eviterà di dare informazioni sbagliate ai consumatori sul loro contributo alle iniziative benefiche quando acquistano un prodotto. L’Antitrust controllerà che queste promesse siano mantenute. Se non verranno rispettate, oltre a riaprire l’indagine, l’Antitrust potrà dare una multa fino a 10 milioni di euro e, se l’azienda di Ferragni dovesse continuare a non rispettare le regole, potrà anche sospenderne l’attività fino a 30 giorni.