Il Vaticano si colora di rosso sangue: la troppa frociaggine uccide?
Trovato morto, impiccato a un tubo del bagno, un giovane studente che aveva cercato un approccio omosessuale con due compagni di stanza
Che la Santa Sede, tra scandali e voci di corridoio, sia sempre stata legata a doppio filo con la questione "frociaggine", non lo afferma in modo colorito solo Papa Ciccio, lo dice la storia.
La stessa storia che ha fatto dell'omosessualità uno dei punti di forza dei prelati di tutto il mondo, tanto che oggi non sono pochi i genitori che preferiscono evitare parrocchie e robe simili.
Quanti si possono dire tranquilli nell'affidare i propri figli maschi alle cure di un uomo di Chiesa? Pochi, se non pochissimi.
Come ribadito in più articoli, per primo Papa Bergoglio ha denunciato questa problematica finanche nei luoghi di formazione di chi dovrebbe servire il Padre Eterno.
A rendere questo momento gay ancora più pesante, ci ha pensato un suicidio/omicidio di poche ore fa, consumatosi in una delle tantissime attività ricettive riconducibili al Vaticano, la Casa Buon Pastor in via Aurelia 208.
Un ragazzo americano arrivato in Italia il 26 giugno per motivi di studio, è stato trovato impiccato in bagno. Sembrerebbe che due sere prima dell'insano gesto, lo stesso avrebbe cercato un approccio omosessuale con uno dei due ragazzi che con lui condividevano la stanza.
Per evitare problemi, gli altri due avrebbero preferito dormire una notte fuori dalla Casa del Buon Pastor ma, rientrati, avrebbero trovato il compagno di stanza impiccato in bagno ai tubi dello scarico.
Ovviamente, gli inquirenti stanno indagano e non escludono nessuna ipotesi, ma il giallo del possibile omicidio rimane.
Tutto ciò, come se non bastasse e come scritto sopra, anche se non direttamente, cade sull'equilibrio precario di un Pontificato che ormai trabballa, se ci sommiamo anche l'ultima scomunica di Viganò, portavoce della frangia conservatrice di memoria Ratzingeriana, non c'é molto da aggiungere.
Di Aldo Luigi Mancusi