Maturità 2024, scena muta all'orale di tre studentesse di Venezia: "Protesta per voti troppo bassi e umilianti nella versione di greco"

Tre liceali si rifiutano di sostenere la prova orale, consegnando alla commissione le loro lettere piene di indignazione e delusione

Venezia, orale di maturità 2024. Gli studenti di quinta liceo classico del Liceo Foscarini si sono presentati all’esame orale a seguito di una valutazione scritta dell’esame di greco molto insoddisfacente. Solo 4 studenti su 14 hanno ricevuto un voto sufficiente. E questo non è stato ritenuto un esito che potesse valutare realmente le fatiche e gli sforzi di un percorso di studio di cinque anni. Voti molto bassi, fino al 3, assegnati dal commissario esterno proveniente dal liceo Franchetti di Mestre, sono parsi ingiustificati da parte di tre delle studentesse della classe. Alla prova orale hanno quindi deciso di fare scena muta, un silenzio in segno di protesta. Un “atto di disobbedienza civile” nelle loro stesse parole.

Scena muta all'orale per protesta di fronte a voti troppo bassi e umilianti nella versione di greco

Le tre studentesse sono Linda Conchetto, Lucrezia Novello e Virginia Gonzales y Herrera. Hanno sempre mantenuto un ottimo profilo scolastico, con medie anche superiori all’8. Una di loro ha addirittura già ottenuto una borsa di studio per studiare alla Miami University. Tuttavia, nella prova scritta di greco i voti si sono abbassati drasticamente: hanno ottenuto, rispettivamente, 6.5, 3.5 e 3.5. Votazioni avvertite come inaccettabili: “gli studenti sono stati umiliati”, nelle parole di Lucrezia. Così, al momento della prova, prima di attendere la regolare domanda d’esame, le ragazze hanno chiesto di poter visionare la prova in greco. Anziché parlare, ciascuna di loro ha consegnato una lettera alla commissione.

"Preferisco tenermi un 60 piuttosto che essere valutata con un voto che non definisce chi sono io come persona"

Un tono indignato e deluso si legge nella lettera di Lucrezia: "Studenti che potevano affrontare quest’ultima prova in modo eccellente sono stati umiliati, facendoci sentire incapaci ma soprattutto non degni di essere difesi in nessun modo. (…) Preferisco essere valutata con un 60 piuttosto che fare esattamente ciò che, per l’ennesima volta, mi chiede il sistema. Preferisco tenermi un 60 piuttosto che essere valutata con un voto che non definisce chi sono io come persona".

L’esito della maturità delle ragazze non è comunque compromesso, avendo già ottenuto il punteggio minimo di 60/100. Le ragazze, supportate dalla famiglia, sono intenzionate ad avanzare domanda di accesso agli atti, passaggio propedeutico a un eventuale ricorso al Tar. Adesso la commissione esaminatrice dovrà decidere come valutare questa forma di contestazione.