Ilaria Salis: "Chi occupa case disabitate prende senza togliere a nessuno, se non al racket, è legittimo", pioggia di critiche sul web: "Occupiamo casa sua e di Fratoianni"
Nuovo post in difesa del diritto alla casa della neo-eurodeputata parlamentare, la sua battaglia scatena critiche e consensi
Ilaria Salis, neoeletta di Avs al Parlamento europeo, porta avanti la sua battaglia in favore del diritto alla casa e all'occupazione abusiva di immobili sfitti. "Vivere in una casa occupata non è da furbetti, è logorante e uno stigma sociale", così si difende di fronte alle polemiche insorte per il suo supporto ai movimenti in lotta per la casa.
Il debito con l'Aler
In un secondo post sui social, la neodeputata si espone nuovamente sulla tematica del diritto alla casa. Un primo post era nato in risposta alla notizia, circolata su Libero e su il Giornale, di un debito di 90mila euro accumulato dalla Salis con l'Aler, l'ente che si occupa della gestione degli alloggi popolari della Regione Lombardia. La grande somma di arretrati è dovuta all'occupazione abusiva da parte della Salis di un alloggio in zona Navigli, fra il 2008 e il 2022.
A una settimana dal suo rientro in Italia, dopo 15 mesi di carcere a Budapest, la Salis è accolta con molte critiche, di fronte alla difesa di un atto illegale. Ribatte: "Chi entra in una casa disabitata prende senza togliere a nessuno, se non al degrado, al racket o ai palazzinari", giustificando così l'occupazione.
Il post di Ilaria Salis
Nel post, che ha suscitato consensi e critiche sul web, riporta le cifre che denunciano l'emergenza abitativa nel Milanese: più di 12mila case popolari sfitte, di cui oltre 5mila del Comune e oltre 7mila di Aler, che diventano 15mila se si considera tutta l’area metropolitana, 10mila famiglie in lista per avere alloggi popolari assegnati e sole 2.818 case effettivamente assegnate. Ed evidenzia, poi, le difficoltà legate allo stigma sociale dell'occupante, nonché la condizione delle case occupate, "in condizioni fatiscenti" e abbandonate da anni. Secondo la neodeputata, di fronte a queste circostanze, un'azione illegittima diventa necessaria, anche se non è legale. "Tutti dobbiamo avere un tetto sulla casa", afferma criticando l'art. 5 del decreto Lupi, del 2014, secondo cui un occupante non può più avere né l'allaccio alle utenze, né la residenza e i diritti ad essa legati.
Intervengono Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Italia Viva, contestando le parole dell'eurodeputata: “Il movimento di lotta per la casa ha sempre agito con la forza della legittimità data dal semplice principio che tutte e tutti dobbiamo avere un tetto sulla testa”; parole che per i partiti di destra si presentano come la giustificazione di un atto illegale.