Genova, detenuto devasta l'infermeria del carcere di Marassi, un agente lo blocca e rimane ferito

L’episodio è stato denunciato dal sindacato Uilpa, che accusa il ministro Nordio: "Cosa deve ancora accadere affinché prenda atto dell'emergenza?"

Nel carcere genovese Marassi un detenuto ha distrutto l'infermeria e tentato di incendiarla. Provvidenziale l'intervento di un agente, che è rimasto ferito con una prognosi di 8 giorni. "È successo nella sesta sezione, dove si trovano i detenuti pericolosi: un detenuto con fine pena nel 2026 per traffico di sostanze stupefacenti e in carcere dal 2022, con la scusa di misurarsi la pressione, si recava in infermeria - entrato spingeva l'infermiera e iniziava rompere ciò che si trovava davanti (computer - elettrocardiogramma) mentre con l'accendino tentava di dar fuoco ai locali”, spiega Fabio Pagani, segretario regionale Uil. A quel punto è intervenuto un agente che si è lanciato verso il detenuto "bloccandolo" fino all'arrivo dei rinforzi.

"Il poliziotto ferito veniva accompagnato al pronto soccorso dell'ospedale cittadino riportando 8 giorni di prognosi – spiega, ancora, Pagani –. Non abbiamo più parole per commentare e appellarci alla sensibilità della politica. A fronte di tutto ciò si notano due grandi assenti: il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il Governo Meloni. Suicidi, omicidi, risse, aggressioni, stupri, traffici illeciti, ma cos'altro deve accadere affinché l'esecutivo prenda atto dell'emergenza in essere e vari misure consequenziali? Urge un decreto-legge per consentire il deflazionamento della densità detentiva, sono oltre 14mila i detenuti in più rispetto alla capienza utile, assunzioni straordinarie e accelerate nel Corpo di polizia penitenziaria, mancante di almeno 18mila unità, e il potenziamento dell'assistenza sanitaria, soprattutto psichiatrica, in crisi profondissima. Parallelamente, vanno avviate riforme strutturali. Siamo dentro un'ecatombe", conclude.