Eredità Agnelli, ritrovati al Lingotto i 13 quadri di Picasso, Monet e De Chirico reclamati da Margherita, pm: "Donati da Marella ai 3 nipoti"
Nuovi indizi sui quadri, la cui scomparsa era stata denunciata da Margherita Agnelli, ma sono dei falsi, secondo le ultime indagini
Sembravano scomparse, ma - è quasi certo - si trovano alla Pinacoteca del Lingotto e a Saint Moritz. Sono le opere d'arte del tesoro dei fratelli Agnelli: Picasso, Monet, de Chirico gli autori più importanti di questi tredici quadri, la cui scomparsa era stata denunciata da Margherita Agnelli, erede delle opere alla morte della madre Marella Caracciolo. Una volta custodite a Villa Frescot e Villa Perosa, nel Torinese, e in una residenza di famiglia nei pressi del Quirinale, i quadri erano stati donati dalla nonna ai tre fratelli Elkann.
Eredità Agnelli, ritrovati al Lingotto i 13 quadri di Picasso, Monet e De Chirico reclamati da Margherita
Si riaprono i sospetti sulla collocazione delle opere per via di una relazione depositata alla procura di Milano dal nucleo di polizia economico e finanziaria della Gdf, nel contesto di un'inchiesta il cui esito ha visto il gip archiviare la posizione di un gallerista svizzero e di un suo collaboratore, accusati di ricettazione. Le opere, nell'annotazione, sono state dette "rintracciate o rintracciabili". Su suggerimento di Margherita, opposta alla richiesta di archiviazione, sono quindi stati disposti ulteriori accertamenti.
Tuttavia, le opere sarebbero state trovate durante le perquisizioni disposte dalla procura di Torino, a seguito di un'accusa di frode fiscale e truffa rivolta ai fratelli Elkann in merito alla successione dei quadri.
Sono dei falsi, eccetto "Camera con vista"
Secondo alcune indiscrezioni, emerse dalle indagini, è inoltre emerso che le opere sarebbero false. I quadri risultano copie, fatta eccezione per l'importante opera del pittore polacco Balthus: "Camera con vista", quadro di valore artistico ed economico, il cui valore è stimato di 12 milioni di euro.
Rimane ambigua le legittimità dell'eredità Elkann. Se, secondo alcune testimonianze di personale al servizio di Marella Caracciolo, si conferma che la donazione delle opere ai fratelli John, Lapo e Virginia Elkann segue le intenzioni della nonna, non è così secondo fonti vicine a Margherita. Marella, secondo queste, non sarebbe la legittima proprietaria delle opere, per cui la donazione risulterebbe priva di valore.
Pm: "Donati da Marella ai 3 nipoti", ma Margherita non è d'accordo
Secondo i pm, i quadri sarebbero stati donati da Marella ai tre nipoti John, Lapo e Ginevra, ma Margherita rigetta questa versione dei fatti: "I quadri oggetto di denuncia nel procedimento di Milano — che non può dirsi ancora concluso — non possono essere stati donati, in quanto Marella non ne aveva la proprietà. Peraltro, non risulta ad oggi formalizzato nessun documento di donazione".
E comunque, si sottolinea: "Qualora le indiscrezioni fossero confermate, vi sarebbero atti invalidi e verrebbe richiesta l’immediata restituzione delle opere che sono e restano di proprietà di Margherita Agnelli".