Per sperare nelle resurrezione bisogna sganciare 200mila euro e farsi ibernare in un paesino svizzero

Il risveglio non è assicurato ma nel mondo già 400 persone si sono fatte surgelare sotto zero ...

In attesa di un'ipotetica resurrezione. Siamo a Rafz, villaggio svizzero di circa 4.000 anime del Canton Zurigo, scelto da un medico tedesco, il dottor Emil Kendziorra, per portare a termine un esperimento, quello della criogenizzazione che ha deciso di sperimentare, attraverso una start-up. L'esperimento consente la conservazione dei tessuti biologici - l'intero corpo umano o alcune sue parti - qualora vengano ibernati a temperature bassissime. Oggi nel mondo risultano esserci 377 corpi umani criopreservati, tra cui 15 italiani. Senza alcuna garanzia di risveglio. Perché sia possibile essere rianimati, le prospettive più rosee indicano almeno 2-300 anni. E, particolare non da poco, non si sa in che condizioni. Il fenomeno, però, a quanto pare presenta notevoli potenzialità di crescita. In sostanza c'è l'impressione che in molti questa valle di lacrime siano disposti ad abbandonarla, ma solo temporaneamente, accettando di attendere tempi assai lunghi per poterci ritornare. Ecco perché il medico tedesco ha deciso di buttarsi in un'avventura che promette lauti guadagni, ma difficilmente potrà vedere i risultati del suo esperimento. Quello che è certo è che la start-up, battezzata "Tomorrow Biostasis", è sommersa da centinaia di richieste di gente desiderosa di sottoporsi alla criogenizzazione. Finora si sono iscritti in 400, provenienti da 80 città europee, pagando una quota d'ingresso nell'associazione di 25 euro mensili. Che però diventano duecentomila al momento di farsi ibernare, con un procedimento che nel mondo - Stati Uniti e Cina - viene già praticato. Fatto sta che chi si rivolge alla "Tomorrow Biostasis" si affida a un'equipe medica specializzata nelle "operazioni conservative", vale a dire al "sonno freddo". Il corpo viene conservato a una temperatura di 196 gradi sottozero, ottenuta grazie all'impiego dell'azoto liquido, e trasferito, tramite speciali ambulanze, in un magazzino. Ovvero nell'edificio realizzato a Rafz. Dopo aver sollecitato le persone interessate a sganciare la somma di iscrizione, il dottor Kendziorra le mette in guardia dalle facili illusioni. Sul sito di "Tomorrow Biostasis" si legge, infatti, che «sebbene la ricerca medica sia in costante progresso, attualmente non è ancora possibile rianimare un essere umano dopo che è stato criopreservato» ...