Papilloma virus, Puglia verso l'obbligo vaccinale nelle scuole e università, la smentita della Regione: "Colloquio informativo obbligatorio"

La legge stabilisce che “l’iscrizione ai percorsi d’istruzione previsti nella fascia d’età 11-25 anni, compreso quello universitario, è subordinata alla presentazione di documentazione, già in possesso degli interessati, in grado di certificare l’avvenuta vaccinazione anti-Hpv

La Puglia verso l'obbligo vaccinale sul Papilloma virus. Verso, perché dopo i primi mugugni dei cittadini, la Regione ha voluto sottolineare che non esiste nessuna forzatura, ma che è comunque obbligatorio arrivare al colloquio informativo, in modo da “ridurre i non vaccinati alla sola percentuale di ragazzi e famiglie che scelgono il rifiuto in piena consapevolezza”. Il Consiglio regionale della Puglia ha approvato all’unanimità la legge per l’aumento della copertura vaccinale anti Papilloma virus umano e la prevenzione della bronchiolite. “Non è dunque previsto un obbligo vaccinale", spiegano, "ma il dissenso informato, ossia l’attestazione di una scelta finalizzata solo ed esclusivamente al diritto dei ragazzi di essere informati”.

Papilloma virus, Puglia verso l'obbligo vaccinale nelle scuole e università, la smentita della Regione: "Colloquio informativo obbligatorio"

"Se non è un obbligo, poco ci manca". Questo il pensiero degli abitanti della Puglia dopo la legge imposta dal Consiglio regionale. "Per rendere capillare il dovere d’informazione a carico delle autorità sanitarie e scolastiche sull’utilità della vaccinazione anti papilloma virus umano", fanno sapere dalla Regione Puglia. "Così da debellare le infezioni e prevenire le relative conseguenze cancerose, l’iscrizione ai percorsi d’istruzione previsti nella fascia d’età 11-25 anni, compreso quello universitario, è subordinata alla presentazione di documentazione, già in possesso degli interessati, in grado di certificare l’avvenuta vaccinazione anti-HPV, ovvero un certificato rilasciato dai centri vaccinali delle Asl di riferimento, attestante la somministrazione, l’avvio del programma di somministrazione oppure il rifiuto alla somministrazione del vaccino”.

La legge

La legge stabilisce che “l’iscrizione ai percorsi d’istruzione previsti nella fascia d’età 11-25 anni, compreso quello universitario, è subordinata alla presentazione di documentazione, già in possesso degli interessati, in grado di certificare l’avvenuta vaccinazione anti-Hpv (quindi nessun aggravio per le strutture di certificazione), ovvero un certificato rilasciato dai centri vaccinali delle Asl di riferimento, attestante — a scelta degli interessati — la somministrazione, l’avvio del programma di somministrazione oppure il rifiuto alla somministrazione del vaccino”.