Qualcuno faccia ragionare la Segre: la Senatrice a vita non ci sta, e rifiuta ogni accusa internazionale di genocidio contro Israele

Durante il convegno "L’aumento e il cambiamento dell’antisemitismo dopo il 7 ottobre", Liliana Segre non si è trattenuta e ha fatto un intervento tanto commovente quanto poco condivisibile

Parlare di genocidio è cosa difficile, su questo non si possono criticare coloro i quali difendono Israele da tale accusa. Perché è difficile? Perché tecnicamente con genocidio ci si riferiesce allo sterminio sistematico e cosciente di un gruppo etnico

Fin qui tutto normale, ma è altrettanto vero che la Senatrice a vita Segre dovrebbe spiegarci quale terminologia sia più calzante per descrivere le porcherie che Netanyahu fa e ha fatto.

Magari, usare per praticità la parola genocidio è fuorviante proprio per i motivi sopracitati, potevano forse usare bambinicidio, innocenticidio, donnicidio, non lo so, probabilmente erano terminologie più calzanti, però sarebbe curioso saperlo dalla testimone della Shoa.

Perché certo, ha ragione la Senatrice, i nazisti usavano chiudere gli ebrei, e non solo loro, nei campi di sterminio, dilettandosi tra esperimenti sul corpo umano e svariate modalità di assassinio, ci mancherebbe, ma è così diverso da bombardare e sparare a sangue freddo su bambini, donne e anziani, solo perché rei di essere palestinesi?

Non lo sappiamo, perché giustamente la Segre è una testimone dell'Olocausto e, in quanto tale, la sua parola è "divina" a prescindere, insindacabile, indiscutibile. 

Qualcuno però faccia notare alla nostra testimonial del dolore nazista che il suo Primo Ministro, Bibi Netanyahu, ha sulla testa un mandato di cattura internazionale per crimini contro l'umanità, paro paro ad Adolfone Hitler

Cara Lili, forse l'allievo ha superato il maestro

Ci faccia sapere... Shalom.

Di Aldo Luigi Mancusi