Genova, raggirano anziana con disturbo cognitivo ma il vicino se ne accorge, la polizia arresta due truffatrici
La coppia di ventenni ha suonato alla porta sbagliata e il condomino ha avvertito la figlia della vittima. Le giovani avevano anche attrezzi da scasso
Giravano per le strade del quartiere genovese di San Teodoro, in cerca probabilmente di appartamenti da svaligiare: come confermano la lastra d’acciaio sottile, che i ladri alle prime armi utilizzano per far scattare le serrature più semplici, e i grimaldelli che la polizia ha trovato addosso alle due ragazze di origine serba sorprese in un appartamento di via Ferrara abitato da una donna di quasi novantanni che avevano tentato di raggirare. Colpo fallito, grazie allo scrupolo di un vicino, Marco, e al pronto intervento della figlia e della nipote della vittima, Debora e Aurora. Le truffatrici colte in flagranza sono finite nel carcere di Pontedecimo. Le due ragazze - Madona Rabic, 24 anni, e Veronica Vasilcovic, 20 anni - hanno visto la pensionata, affetta da un disturbo cognitivo, sul balcone. Hanno attirato la sua attenzione con alcune domande e poi le hanno chiesto di aprire il portone. La pensionata, scambiandole per vecchie amiche, lo ha fatto. Mettendosi nei guai. Ma un errore della coppia ha mandato in fumo il piano: invece di suonare alla nonnina hanno premuto il campanello del vicino, il quale insospettito da quelle giovani che non aveva mai visto ha chiamato la figlia della novantenne. E Debora, che abita poco distante dalla madre, si è precipitata insieme alla figlia Aurora a vedere cosa stava succedendo. «Mi sono trovata davanti quelle due sconosciute e ho chiesto cosa ci facessero in casa di mamma - racconta -, dato che non mi rispondevano ho chiamato la polizia». Mentre la centralinista del 112 la teneva al telefono per controllare che la situazione non precipitasse, a San Teodoro arrivava la volante. Gli agenti interrogano le due ventenni e poi le portano in questura per l’identificazione: in ufficio scoprono che in una borsa nascondono lastra e grimaldello. La prova che la loro intenzione non era quella di fare compagnia alla signora, bensì di derubarla. E fanno scattare le manette (la convalida del fermo è prevista in tribunale domani mattina). Nell’attesa trascorreranno un po’ di tempo in cella. Soltanto una - la ventiquattrenne - ha precedenti specifici, l’altra completamente incensurata.
Non più tardi di venti giorni fa il primo dirigente della squadra mobile di Genova Carlo Bartelli aveva lanciato l’allarme: «Ormai a Genova mettono a segno una truffa ogni ventiquattro ore». Lo aveva detto dopo aver arrestato un uomo di 38 anni arrivato in Liguria dalla Campania. Gli agenti lo avevano trovato mentre stava prelevando con il bancomat di una coppia di anziani che aveva appena raggirato a San Fruttuoso. L’uomo era arrivato dalla Campania, dove abita, per mettere a segno alcuni colpi (gli investigatori stanno svolgendo accertamenti su altri quattro episodi che potrebbero essere sempre opera sua) e, fingendosi un carabiniere, aveva raccontato a due coniugi ultraottantenni che la figlia aveva causato un incidente e che rischiava di essere arrestata. La coppia, spaventata, gli aveva dato tutti i risparmi. Il trentottenne li ha presi, però non sapeva che in strada c’erano i poliziotti della sezione anti rapine della squadra mobile che stavano facendo controlli proprio per prevenire le truffe.