Sulla graticola del pubblico dileggio, Toti, Presidente della Regione Liguria, in pochi minuti è diventato più pericoloso di Al Capone e meno affidabile del Mago Do Nascimento

Da eroe a nemico pubblico numero uno, il passo è breve quanto veloce. L'improvviso arresto di Toti, accusato di tutto a parte le Guerre Puniche, senza un contradditorio, senza una sola possibilità di replica, ha spalancato i cancelli dell'infamia

Giovanni Toti, Presidente della Regione Liguria, fino a poche ore fa era considerato uno dei più papabili nuovi leader del centrodestra moderato, alcuni lo vedevano addirittura seduto sul trono che fu di Berlusconi, ora tutto è cambiato.

Un mandato di arresto che l'ha traghettato ai domiciliari, ha messo la parola fine a ogni sogno di gloria.

Socialista di origini craxiane, giornalista capace, amato dal fu Cavaliere, ribelle autonomista, ma sempre con un occhio al futuro, Toti è stato uno dei più amati e capaci presidenti della Liguria

Sotto il suo mandato, Genova ha vissuto la tragedia del Ponte Morandi che ha gestito in modo impeccabile, e non solo, grazie a lui è stato coniato il termine lusinghiero ed espressione di efficenza "modello Genova".

Ora, dicevamo, in pochi attimi si è tramutato in un gangster, con tanto di meme social che spuntano fuori come funghi.

Senza entrare nel merito delle ragioni di un arresto cautelare, come se Toti potesse reiterare il reato, fuggire o inquinare in qualche modo le prove, chi ha sbagliato sono stati i mezzi d'informazione che, senza andare ad approfondire le carte, hanno imputato a lui tutti i reati che fanno parte di un indagine composta da dieci filoni e che vede coinvolte personalità di spicco di ogni settore. 

L'unica vera accusa che la Magistratura rivolge al Presidente è il finanziamento illecito in cambio di favori al Comitato per la Lista Giovanni Toti, cosa tutta da dimostrare e accusa tra le più frequenti che vengono fatte a chi ricopre incarichi come politico eletto dai cittadini.

Nel 1992 distrussero un'intera classe dirigente con questa accusa, mettendo in scena una falsa rivoluzione che non portò a niente se non a un peggioramento generale. 

A questo punto, è lecito chiedersi quali siano i limiti della discrezionalità della Magistratura e quale sia il reale campo di libertà dell'azione politica.

Esclusi i casi come mafia o associazione a delinquere, è ammissibile che, nel pieno delle sue funzioni, un Presidente di Regione venga messo in stato di fermo dal giorno alla notte come un qualsiasi ladruncolo? É ammissibile che un politico di comprovata capacità, amatissimo dai suoi cittadini, senza possibilità di replica venga gettato in pasto alla ferocia del populismo moralista un tanto al chilo?

La sinistra, che dovrebbe avere come punto di riferimento i principi del garantismo, perché si tramuta puntualmente in giustizialista giacobina? É mai possibile che questi arresti hollywodiani avvengano sempre e comunque in concomitanza con le grandi competizioni elettorali

La famiglia Renzi e non solo, così come Matteo Renzi in prima persona e il suo entourage, furono spazzati via politicamente dalla famosa vicenda Open, che tutti sappiamo come è andata a finire, ma nessuno ha mai neanche chiesto scusa per quel che successe, e la vicenda di Toti sembra quasi identica a quella dell'ex Presidente del Consiglio

Qualcuno ha dichiarato (il Direttore Liguori) che questo provvedimento sarebbe giaciuto in qualche cassetto da tempo e la Magistratura stesse esclusivamente aspettando il momento giusto per far scoppiare lo scandalo sui giornali. Sarà vero? 

I dubbi sono leciti.

Di Aldo Luigi Mancusi