Adescavano pedofili per seviziarli: arrestati tre ragazzi del trevigiano scoperti mentre torturavano un cinquantenne

Si fingevano gay in chat con il solo scopo di adescare i pedofili e seviziarli, cercavano una giustizia fai da te che in Italia sta incalzando. Secondo gli inquirenti erano dei criminali, secondo i cittadini erano degli eroi

La memoria corre lontana al 1974 quando nei cinema di tutto il mondo uscì Il Giustiziere della Notte, capolavoro che identificò per sempre il grande Charles Bronson come l'uomo più incazzato del globo.

La storia della pellicola era semplice: un ingegnere decide di farsi giustizia da solo dopo che gli hanno ammazzato la moglie e violentato la figlia.

Tutto questo, alla lontana, si potrebbe riallacciare al fatto di nostro interesse. Pur non avendo subito abusi, né conservando in sé traumi di sorta, tre ragazzi di Treviso, uno di 20, uno di 19 e uno di 17 anni, presi da un raptus alla Bronson, ma senza intenti sanguinari, hanno deciso di piazzarsi nelle chat gay, fingendosi minori, per adescare e sfracassare di mazzate e torture i pedofili. 

Dopo numerosi successi, alla fine i nostri tre mini Bronson sono stati colti in fallo dai Carabinieri, ovvero sono stati trovati in un casolare abbandonato insieme a un 50enne legato come una salsiccia e conciato malino, presumibilmente un pedofilo attratto nella loro rete.

Bene, lo volete sapere come è andata a finire? Che il presunto pedofilo avrebbe ricevuto addirittura un risarcimento del danno con tanto di scuse, mentre i tre giustizieri sono stati condannati a una media di 5 anni a cranio per vari reati, tra cui sequestro di persona, rapina eccetera eccetera. 

Ora, è vero, siamo in uno Stato di Diritto non nel far west, è palese che non sia ammissibile farsi giustizia casalinga, ma in questo caso specifico ci vogliamo porre una domanda machiavellica: se è vero che il fine giustifica i mezzi, e se è vero che i nostri erano riusciti a inventare uno stratagemma per scovare elementi realmente pericolosi per i nostri figli, non sarebbe stato forse il caso di infliggere condanne molto più lievi ai giovani e, magari, indagare almeno sul 50enne con cui sono stati trovati

Chiediamo per un amico, perché basta leggere le cronache per rendersi conto come in Italia la giustizia non sia sempre così puntuale e soddisfacente per le vittime, e i cittadini sono stanchi.

Di Aldo Luigi Mancusi