Eredità Agnelli, riesame: "Elkann consapevoli della frode, evasa imposta di successione di 40 mln € alla morte di Marella"
Con queste motivazioni è stata emessa l'ordinanza con cui sono stati confermati i sequestri disposti dalla procura nell'ambito dell'inchiesta che ruota intorno all'eredità di Gianni Agnelli
Per il Tribunale del riesame di Torino, è "verosimile" che John, Lapo e Ginevra Elkann fossero consapevoli della "frode" commessa intorno alla presunta evasione dell'imposta di successione alla morte della nonna, Marella Caracciolo. Con queste motivazioni è stata emessa l'ordinanza con cui sono stati confermati i sequestri disposti dalla procura nell'ambito dell'inchiesta che ruota intorno all'eredità di Gianni Agnelli.
Eredità Agnelli, riesame: "Elkann consapevoli della frode, evasa imposta di successione di 40 mln € alla morte di Marella"
Il reato sull'ipotesi di truffa ai danni dello Stato, che ha visto partire un'indagine verso i tre fratelli, si riferisce alla successione di Marella Caracciolo e il mancato pagamento delle tasse di successione su un patrimonio miliardario di 900 milioni di euro. Secondo gli inquirenti, l'imposta avrebbe dovuto essere versata in Italia perché la residenza di Marella Caracciolo in Svizzera era fittizia. "La frode - scrivono i giudici - è stata verosimile oggetto di dolo in capo a tutti i tre fratelli Elkann, i quali si è visto come fossero in ottimi rapporti con la nonna e come ne conoscessero abitudini e problematiche di salute che rendevano prevalente la sua permanenza in Italia".
"Di fronte al decesso della congiunta, è verosimile che abbiano avallato, con dolorosa volontà adesiva, le strategie già suggerite e realizzare con la fattiva consulenza di Gianluca Ferrero (commercialista di famiglia, anche lui indagato - ndr)". Il tribunale ipotizza che John abbia avuto un ruolo più attivo e che Lapo e Ginevra "si siano limitati a un concorso morale rafforzativo".
"I vizi" rilevati dal Riesame sul primo sequestro del 20 febbraio "vanno considerati oggi sanati mediante questo secondo provvedimento, che è innegabile come sia "novum", scrivono i giudici del Riesame.
La residenza fittizia di Marella Caracciolo in Svizzera
Secondo i magistrati, dal 2014 Marella avrebbe vissuto in Italia per la maggior parte del tempo, limitandosi a trascorrere in Svizzera solo due mesi estivi. Il cambiamento di abitudini emerge anche dalle testimonianze delle "persone a lei più vicine", come governanti o segretarie.
Ben Tredici i dipendenti hanno confermato "l’assoluta ed incontestata permanenza in Italia", in particolare nell’ultimo "periodo di sofferenza" per l’incedere della malattia. Informazioni "convergenti" sono giunte da alcuni dipendenti escussi, altre meno da altri lavoratori "essendo emerso come essi siano stati loro malgrado divisi in due schieramenti e compulsati, prima della convocazione, da ambo i contendenti della causa civile": causa che vede contrapposti Margherita Agnelli (figlia dell’Avvocato e Donna Marella) e i tre figli Elkann.