Isola di Alicudi, 100 abitanti e 600 capre: il sindaco le regala a chi ne farà richiesta
La località delle Eolie è letteralmente invasa dagli ovini che in cerca di cibo danneggiando gli orti dei residenti
Solo cento abitanti e un numero di capre sei volte superiore. Alicudi la più piccola dell’arcipelago delle Eolie, è diventata l’isola delle capre selvatiche. L’abbandono di alcuni esemplari nel territorio, avvenuto venti anni fa, ha generato una riproduzione incontrollata degli esemplari domestici e appare un problema fortemente sentito sul luogo. Ora arriva la notizia che le circa seicento capre selvatiche saranno donate gratuitamente a chi le richiederà. Lo ha reso noto dirigente dell’Assessorato regionale dell’agricoltura e dello sviluppo rurale presso il servizio per il territorio di Messina. Le domande, soprattutto di allevatori, dovranno pervenire entro il 10 aprile prossimo. Gli ovini vivono allo stato brado nella montagna dell’isola delle Eolie, ma spesso scendono a valle in cerca di cibo, danneggiando talvolta i giardini e gli orti dei circa cento isolani e villeggianti che più volte hanno manifestato dissenso. Le capre sono della razza siciliana Girgetana, Saanen e Nana Tibetana. La Regione dopo le sollecitazioni degli abitanti ha attuato un piano di monitoraggio e di contenimento. Il progetto ha comportato una spesa di cinquanta mila euro. Le capre, che vivono in una zona impervia di questa piccola riserva naturale, spesso mangiano colture, alberi, piante di fico d’india. Della necessità di attuare interventi di gestione sulla popolazione di capra inselvatichita si era già fatto carico anche il Piano di gestione Unesco Isole Eolie, riportando, espressamente, tra i propri obiettivi la necessità di ridurre gli impatti che questa specie arreca sui caratteristici “muretti a secco”.