Musk contro Telecom: "Ostacola arrivo di internet veloce"; il possibile assist a KKR a poco più di due settimane dall'Assemblea del 23

Il contesto in cui è maturata la denuncia presentata dalla Starlink ad Agcom e al ministero delle Imprese e del Made in Italy

L'attacco fatto lunedì dalla Starlink di Elon Musk alla Telecom con una nota inviata all'Agcom e al Ministero delle Imprese e del Made in Italy contenente l'accusa di "ostacolare l'arrivo di internet veloce in Italia" sta facendo molto discutere e c'è chi afferma che potrebbe trattarsi di un assist al fondo americano KKR a poco più di due settimane dall'Assemblea del 23 aprile. Perché? Proviamo a capirlo.

Musk contro Telecom: "Ostacola arrivo di internet veloce", assist a KKR

L'affondo di Musk ricade, infatti, in un momento abbastanza caldo sul dossier Tim, che coinvolge sia il fondo americano KKR che la nostra Cassa Depositi e Prestiti, quindi Palazzo Chigi. Non è passato inosservato il fatto che Musk si sia mosso tre giorni dopo che quattro gruppi di azionisti abbiano comunicato di aver depositato le 4 liste per la nomina dei componenti del consiglio di amministrazione, ovvero Vivendi, Asati, Bluebell e Merlyn: decisione che sarà l’ordine del giorno dell’assemblea ordinaria convocata per il 23 aprile 2024. Altre liste del Cda sono state depositate nelle ultime settimane.

Perché quello del patron di Tesla è un assist? Beh, innanzitutto sia Musk che KKR sono americani. Vivendi è contraria ad una cessione in questo senso mentre il governo spinge perché avvenga. Giorgia Meloni ha ospitato Elon Musk lo scorso giugno a Palazzo Chigi, dimostrando come tra i due ci sia feeling. Il miliardario è stato anche ospite di Atreju, ragion per cui è presumibile pensare che KKR cerchi un assist per chiudere l'operazione su una cifra che potrebbe attestarsi sui 18,8 miliardi di euro.

La vendita a KKR per 18,8 miliardi di euro

Tim cerca di vendere la sua rete per ripianare la sua situazione finanziaria da tempo ormai, e sono state molte le trattative andate in fumo negli ultimi anni. Fino al novembre del 2023, quando il consiglio di amministrazione ha approvato la vendita a KKR a cui cederà per 18,8 miliardi di euro parte della sua rete di infrastrutture, quella che fa riferimento a NetCo e alla controllata FiberCop, di cui KKR possiede già il 37,5 per cento delle quote. Tutta l’operazione dovrebbe concludersi entro l’estate del 2024 e include anche la partecipazione del ministero dell’Economia, che già possiede circa il 10 per cento delle azioni di Tim tramite Cassa Depositi e Prestiti, che parteciperà in Netco per circa il 20 per cento. 

L'accusa di Starlink: "Dati non condivisi"

L'accusa mossa da Starlink, la società di Elon Musk, sostiene che l’introduzione di internet veloce in Italia sia ostacolata dal maggior operatore telefonico del Paese, ovvero Telecom Italia, con possibili ripercussioni per i servizi nel sud dell’Europa e in nord Africa. L'accusa è contenuta in una denuncia presentata all’autorità italiana di vigilanza per le comunicazioni e al Ministero dell’Industria poco prima di Pasqua dalla Starlink. Nel dettaglio la società guidata da Elon Musk evidenzia che Telecom Italia non ha rispettato per mesi le norme che impongono di condividere i dati dello spettro per evitare interferenze di frequenza con le sue apparecchiature.

Accuse respinte da Telecom, secondo la quale si tratterebbe di una "ricostruzione parziale dei fatti". La mancanza di accesso ai dati starebbe, però, rallentando l’installazione di nuove apparecchiature di proprietà di Starlink, che è di fatto un fornitore di Internet via satellite di proprietà di SpaceX, fondata e amministrata da Elon Musk. Una situazione che, secondo l'accusa di Starlink, potrebbe causare interruzioni del servizio in parti dell’Europa meridionale e del Nord Africa che sono parzialmente alimentate da apparecchiature situate in Italia. Starlink ha anche sollecitato il Ministero dell’Industria italiano a spingere Telecom Italia a fare tutto il necessario per cooperare sulle frequenze. Con tanto di minaccia finale: se le condizioni non cambieranno, Starlink sarà costretta a spostare gli investimenti dall’Italia ad altri Paesi europei.