Genova, aggressioni e rapine nel quartiere bene di Albaro, caccia alla baby gang che indossa il Blauer

Le vittime sono tutte giovanissime e vengono avvicinate in strada o sugli autobus da coetanei. I carabinieri indagano con l'aiuto delle telecamere

La banda del “Blauer” - dalla marca tra i piumini più alla moda e diffusi tra i giovani - agisce tra le piscine di Albaro, piazza Leonardo da Vinci e via Pisa. Quartiere della Genova "bene". Per strada o sugli autobus. I rapinatori avvicinano i coetanei con la scusa di chiedere una sigaretta, l’accendino o qualche spicciolo. Poi passano all’azione. Coltello alla gola del malcapitato, paghette e smartphone razziati. Con le giovani vittime talmente terrorizzate che chiedono aiuto ai passanti o ai genitori. Di solito, gli aggressori sono due o tre. L’azione è rapida e collaudata. Uno fa da palo, l’altro immobilizza la vittima e il terzo la minaccia. Non è ancora con che tipo di arma: un coltellino a serramanico, una lametta o un taglierino.

Accertamenti sono in corso da parte dei carabinieri che cercano di dare un volto e un nome ai giovanissimi rapinatori. «Hanno tra i quindici e i sedici anni», spiega un investigatore che segue il caso. Perché i detective dell’Arma hanno pure qualche frame estrapolato dalle telecamere della zona che hanno ripreso non tanto l’azione quanto la fuga dei banditi. Da queste immagini si spera di risalire ai componenti della gang, che è stata ribattezzata dagli stessi militari la “banda del Blauer”, visto che tutti e tre i rapinatori - come raccontato le stesse vittime - indossano il giaccone firmato. Per ora sono tre i colpi su cui indagano i militari del Nucleo operativo della compagnia di San Martino e i colleghi dell’omonima stazione. L’indagine è comunque solo all’inizio. E non si esclude, lo dicono gli stessi inquirenti, che il numero dei colpi messi a segno dalla banda del Blauer possa essere ancora più alto.

La banda prende di mira ragazzi giovanissimi, in particolare studenti appena usciti da scuola dopo le lezioni pomeridiane «Le vittime hanno tutte tra i 13 e i 16 anni», viene evidenziato nei report delle forze dell’ordine. La prima rapina è andata in scena le scorse settimane in via De Gasperi, all’altezza delle piscine di Albaro. I banditi hanno aggredito e derubato uno studente di 14 anni che stava rientrando a casa all’ora di cena. Lo hanno accerchiato e gli hanno puntato alla gola probabilmente un coltellino. Poi si sono fatti consegnare dieci euro e il telefono cellulare di ultima generazione, appena ricevuto in regalo i genitori. Il quattordicenne non ha reagito, ma ha consegnato tutto ciò che aveva ai tre banditi che si sono dileguati in direzione di corso Italia. A dare l’allarme sono stati alcuni passanti che, dopo aver soccorso il giovane, hanno chiamato la centrale operativa dei carabinieri. Le pattuglie hanno subito raggiunto il luogo della rapina ma i malviventi si erano già allontanati. La vittima ha spiegato ai carabinieri che i tre indossavano giubbotti neri di marca.

Pochi giorni dopo, un secondo raid, con identiche modalità. Questa volta i rapinatori sono entrati in azione su un autobus della linea 15, sempre nel cuore di Albaro. Dopo essere saliti a bordo all’altezza di via Cavallotti, secondo il racconto di una testimone, hanno preso di mira un quattordicenne che si trovava sul mezzo pubblico. Anche lui ha dovuto consegnare soldi e telefono. Poi, all’altezza di via Pisa, sempre nella zona delle piscine, sono scesi di corsa da bus fuggendo verso il mare. A dare l’allarme, stavolta, lo stesso conducente dell’autobus che ha subito contattato la centrale operativa di Amt e i carabinieri. Arrivati sul posto i militari hanno subito raccolto elementi tali da far ipotizzare che si trattasse ancora della banda del Blauer. Il terzo colpo in piazza Leonardo da Vinci. Nel mirino un sedicenne che, in pieno pomeriggio, stava passeggiando nella zona. «Mi dai una sigaretta?», la richiesta. Quindi l’azione, fulminea. Uno dei tre ha puntato il coltello alla gola della vittima e si è fatto consegnare la paghetta e le cuffiette Airpods. Subito dopo, la fuga e l’ intervento dei carabinieri.