"Liliana Resinovich incinta di Claudio Sterpin nel 1990", nuove ombre sul marito che la portò ad abortire: “Sapeva che la compagna aveva una relazione con l’amico”
Emergono nuovi dettagli sulla donna trovata morta nel 2022 a Trieste: al vaglio degli inquirenti alcune frasi di Sebastiano Visintin
Liliana Resinovich nel 1990 era rimasta incinta dell'amico Claudio Sterpin e il marito Sebastiano Visintin l'aveva accompagnata ad abortire. Una novità, questa, che emerge da un'intercettazione che ha coinvolto proprio il coniuge della donna scomparsa due anni fa a Trieste. Un elemento nuovo, secondo Gabriella Marano, consulente della famiglia Resinovich, "valutato con le ulteriori emergenze di indagine, come il fatto che Visintin sapesse, come da lui dichiarato pubblicamente, che la moglie andava a stirare le camicie a Claudio" fa capire che "Sebastiano non poteva non sospettare di una frequentazione di Lilli con Claudio". Anzi, per la consulente Visintin sapeva, "come da lui stesso dichiarato pubblicamente, che la moglie andava a stirare le camicie a Claudio, come confermato alla sottoscritta direttamente da alcuni testimoni che descrivevano questi fatti durante una conversazione avvenuta nel mese di agosto del 2021".
Liliana Resinovich incinta dell'amico Claudio Sterpin nel 1990, il marito la portò ad abortire: l’intercettazione
Nell'intercettazione ambientale, che si riferisce ad un colloquio del 5 marzo 2022, si sente una persona domandare a Sebastiano Visintin come mai i coniugi non avessero avuto figli e lui inizia a raccontare di quando Liliana era rimasta incinta, non di lui, ma verosimilmente di Claudio Sterpin e che quest'ultimo probabilmente non era a conoscenza della gravidanza. Visintin, suo compagno all'epoca dei fatti, l'avrebbe accompagnata in ospedale ad abortire, come testimonierebbe la documentazione sanitaria contenuta negli atti dell'indagine.
Il procuratore: "Questo è gossip, a me interessa la scienza"
Intervistato in merito all'intercettazione, il procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo ha tagliato corto spiegando che "questo è gossip". "Non mi interessa né confermare né smentire, - ha detto De Nicolo - questo è al di là di quello che io ritengo doveroso da parte nostra". Si attende, però, il responso delle analisi in corso sulla salma di Liliana Resinovich, portate avanti dall'antropologa forense Cristina Cattaneo in qualità di consulente della procura. "Per il momento non ci sono novità - chiarisce il procuratore De Nicolo - . Noi abbiamo dato la parola alla scienza, abbiamo una squadra di consulenti di capacità indiscusse a livello internazionale e aspettiamo che facciano il loro lavoro".
Due anni fa il ritrovamento del corpo avvolto in sacchi neri: ancora nessun indagato
Il 14 dicembre del 2021 Liliana Resinovich sparì nel nulla e il suo corpo senza vita venne ritrovato in un boschetto all'interno dell'ex ospedale psichiatrico San Giovanni a Trieste il 5 gennaio 2022 avvolto nei sacchi dell'immondizia. L'ultima persona a vederla è stato il marito Sebastiano Visintin. Una morte per la quale non vi è nessun indagato e che è stata derubricata come suicidio, ipotesi alla quale l'amico Claudio Sterpin non ha mai creduto opponendosi fermamente all'idea che Liliana possa aver deciso di togliersi la vita. Ma ora emergono alcuni retroscena che potrebbero rappresentare un colpo di scena nelle indagini.