Autovelox, le multe arriveranno a casa senza foto, il garante: "Violano la privacy", Salvini: "Vietati sotto i 50 km/h"
Secondo le bozze del nuovo decreto, i velox non potranno essere piazzati a meno di un chilometro dai centri abitati o dove ci sia un limite di 50 km/h
Nuove regole per gli autovelox. Le multe prese dagli automobilisti e i rispettivi verbali continueranno ad arrivare nelle case dei cittadini italiani, ma senza più la foto del veicolo. Questa la grande novità del decreto interministeriale (Trasporti e Interno) che regola gli apparecchi per rilevare le infrazioni stradali, atteso da quattordici anni e pronto a fare il suo esordio nelle prossime settimane. Anche il Garante della Privacy ha dato l'okay, concordando con Matteo Salvini paletti molto stretti per l'uso di questi strumenti.
Autovelox, le multe arriveranno a casa senza foto, il garante: "Violano la privacy", Salvini: "Vietati sotto i 50 km/h"
Niente più foto a casa, violano la privacy. Cambia molto se non tutto nel mondo delle multe legate agli autovelox. Come detto, la novità più rilevante del decreto interministeriale (Trasporti e Interno) è data appunto dal fatto che le foto, che normalmente accompagnano la multa rilevata con autovelox, e che di fatto costituiscono fonte di prova per le violazioni al codice della strada, non dovranno più essere inviate al domicilio dell’intestatario del veicolo. La foto resterà comunque custodita dall'autorità che eleva la contravvenzione per il tempo strettamente necessario, e sarà a disposizione dell'automobilista che potrà richiederla in caso di ricorso al Giudice di Pace o al Prefetto. Le autorità dovranno garantire, in ogni caso, "che siano opportunamente oscurati o resi irriconoscibili soggetti terzi e targhe di eventuali altri veicoli ripresi".
Su questo tema ha dato il suo benestare anche il Garante della privacy. Lo stesso ha dato l'okay anche alle rilevazioni frontali dei veicoli con gli autovelox, ma solo con accorgimenti che oscurino automaticamente i volti delle persone a bordo. I dispositivi e i sistemi di ripresa, inoltre, pur potendo effettuare un continuo monitoraggio del traffico, memorizzeranno le immagini solo in caso di infrazione.
Salvini: "Dobbiamo salvare le vite con la prevenzione e i controlli, ma anche salvare il portafoglio dei cittadini"
Solo poco tempo fa il ministro Salvini aveva definito gli autovelox "trappole del Far West stradale", che non devono essere uno strumento "per fare cassa". Infatti, il segretario della Lega aveva ricordato che nel 2023 i Comuni hanno incassato 1,5 miliardi di euro, il 6,5% in più dell'anno precedente. Nei Comuni sotto i 10mila abitanti, inoltre, si incassa il doppio di quattro anni fa. "Dobbiamo salvare le vite con la prevenzione e i controlli, ma anche salvare il portafoglio dei cittadini, liberandolo dall’anarchia degli autovelox", ha ribadito. "Via libera dunque alle telecamere nei luoghi più a rischio, magari vicino alle scuole o agli ospedali, ma non sugli stradoni a doppia corsia, accese dalla sera alla mattina, al solo scopo di tassare e tartassare gli automobilisti". Secondo le bozze del nuovo decreto dei ministri delle Infrastrutture e dell'Interno, infatti, questi strumenti non potranno essere piazzati a meno di un chilometro dai centri abitati o dove ci sia un limite di 50 km/h, né sui tratti delle strade extraurbane dove la velocità è ridotta di almeno 20 km/h rispetto alla norma