Davigo condannato in appello ad un anno e 3 mesi: rivelazioni del segreto d'ufficio nel caso Amara-Loggia Ungheria
Pena confermata anche in appello per l'ex pm di Mani pulite, i legali dell'imputato puntavano all'assoluzione piena. Sferzante e sarcastico il commento di Matteo Renzi alla notizia
La Corte d'Appello di Brescia ha confermato la condanna di primo grado a un anno e 3 mesi, con pena sospesa, a Piercamillo Davigo ex pm di Mani Pulite ed ex consigliere del Csm. L'imputazione nasce per la rivelazione del segreto d'ufficio legata alla vicenda dei verbali di Piero Amara su una presunta Loggia Ungheria. A riferire l'esito uno dei suoi legali, l'avvocato Davide Steccanella, che invece aveva chiesto l'assoluzione per Davigo. E' andata in maniera opposta con le toghe bresciane che hanno riconosciuto nuovamente la colpevolezza dell'imputato rispetto al quadro probatorio, rigettando il ricorso.
Caso Amara-Loggia Ungheria, condanna confermata anche in appello per Davigo
L'ex pm ha divulgato a Roma, ad una dozzina di persone, alcune notizie riservate contenute in dei verbali di Piero Amara ex legale esterno di Eni, ed allo stesso consegnati da Davigo su una pen-drive in formato word con modalità "quasi carbonare", come si legge nella sentenza di primo grado, oggi confermata. "Smarrimento di postura istituzionale" scrissero l'anno scorso i giudici. Davigo - secondo le accuse - avrebbe allargato "la platea dei destinatari della rivelazione". Ora scatterà la fase tre: i giudici come da prassi, si prendono 90 giorni per il deposito delle motivazioni, mentre i legali di Davigo presenteranno ricorso alla Corte di Cassazione. Dopo la lettura della sentenza Davigo è uscito dall'aula senza rilasciare alcuna dichiarazione ai cronisti che lo attendevano nei corridoi. Contrariamente a dicembre in cui l'ex pm aveva parlato della sua vicenda processuale durante la sua partecipazione al podcast Muschio Selvaggio. "Non solo non ho commesso reati, ma ho fatto il mio mestiere. Ma visto che a Brescia le cose non sempre le capiscono mi hanno condannato", aveva dichiarato dopo la sentenza di primo grado. Il tribunale aveva replicato attraverso una nota, parlando di "vivo stupore e sconcerto" per quelle dichiarazioni.
Il legale: "Continuo ad essere convinto della sua innocenza"
A prendere la parola è stato uno dei suoi legali l'avvocato Steccanella. "Continuo ad essere convinto dell'innocenza del mio assistito. Ricorreremo in Cassazione. Leggeremo le motivazioni", ha affermato il legale. Diversa e opposta la posizione espressa invece da Fabio Repici, legale della parte civile Sebastiano Ardita. "Oggi è stata confermata la colpevolezza del dottor Davigo nell'aver illecitamente divulgato le calunniose dichiarazioni di Piero Amara al fine di screditare il magistrato Sebastiano Ardita, così condizionando il funzionamento del Csm".
Matteo Renzi: "Contrariamente a lui io sono garantista, il tempo è galantuomo"
La notizia ha presto fatto il giro dei palazzi ha suscitando reazioni e commenti. Il primo a pronunciarsi con toni gelidi è stato il leader di Italia Viva Matteo Renzi: "Per anni Pier Camillo Davigo ci ha fatto la morale - attaccando me personalmente, più volte - da numerosi studi televisivi. Oggi il giustizialista Davigo è condannato anche in Appello per rivelazione di segreto d'ufficio", ha scritto l'ex direttore de Il Riformista, che aggiunge: "Io non sono come lui, io sono garantista. E dunque gli auguro di ribaltare il verdetto in Cassazione. Ma il tempo è sempre più galantuomo: emerge lo scandalo dossier, i commentatori moralisti che ci attaccavano vengono condannati in appello, la Cassazione e la Corte Costituzionale ci danno ragione. Spero che sia più chiaro adesso che cosa ci hanno fatto subire in questi anni...".