Chico Forti, Nordio accelera su iter rientro in Italia, lo zio: "Speriamo di averlo a casa con l'uovo di Pasqua"

Si avvia alla conclusione la lunga vicenda del nostro connazionale condannato all'ergastolo in Florida nel 2000, risolti gli ultimi passaggi tecnici potrà imbarcarsi sul primo volo per l'Italia, dove continuerà a scontare la pena

Non può essere certamente qualche settimana in più a togliere il sonno a Chico Forti nell'attesa del rientro in Italia. Un rientro atteso da 25 anni, giorno della sua condanna all'ergastolo senza condizionale negli Usa. Per lo Corte Federale della Florida l'ex produttore tv e campione di windsurf è il responsabile dell'omicidio di Dale Pike, figlio di un uomo con il quale Forti, che da sempre si proclama innocente, era in trattative per l'acquisto di un hotel. 

Nordio accelera su iter di rientro, la famiglia: "A casa per Pasqua"

In tanti in questi anni avevano provato a giocare sulla sua pelle promettendo, o addirittura garantendo, come il rientro in Italia fosse cosa fatta, come l'ex ministro degli Esteri Di Maio che, trionfante, aveva annunciato l'estradizione di Chico a fine 2020. L'anno seguente anche l'allora Guardasigilli Marta Cartabia fece pressioni invano - per riportarlo in Italia. Nulla di fatto neanche in quella circostanza. A riuscirci, sembra, Giorgia Meloni. La quale in piena campagna elettorale per le politiche aveva incontrato lo zio di Chico, Gianni Forti, assicurando che "un governo di centrodestra a guida Fdi farebbe tutto quello che può per mandare avanti questo iter". Dati alla mano la premier è stata di parola. La certezza della buona riuscita dell'operazione deriva dal fatto che il Governatore della Florida, il repubblicano Ron De Santis, ha firmato e rimandato a Washington i documenti per l'avvio dell'iter di trasferimento di Chico Forti in un carcere italiano, aprendo di fatto al ritorno in Patria dell'ex imprenditore di origini trentine. Proprio il Guardasiglli Carlo Nordio, ieri, ha spiegato che non c'è tempo da perdere. "I miei uffici lavoreranno per ottemperare, nel più breve tempo possibile, a tutti i passaggi tecnici necessari di competenza del Ministero della Giustizia e di cui avevo parlato ha detto il ministro - con l'Attorney general, Merrick Garland, nella visita a novembre al Department of Justice di Washington". Nordio ha inoltre detto di auspicare "che anche tutti gli altri passaggi possano compiersi nel più breve tempo possibile per consentire a Forti di continuare a scontare nel suo Paese, vicino ai suoi affetti, la pena".

Pochi passaggi burocratici separano Chico Forti dal rientro in Italia, dove intanto, è diventato nonno

Dai microfoni del tg regionale del trentino lo zio, Gianni Forti, prova ad azzardare una tempistica di rientro in Italia del nipote, che spera possa concretizzarsi nel giro di qualche settimana. "Forse spiega - con l'uovo di Pasqua lo avremo qui in Italia", dove lo aspetta la madre, oggi 96enne. Sono molte le cose che Forti si è perso in questi anni di prigionia come, ad esempio, la crescita dei figli. Inoltre da un anno è diventato anche nonno: sua figlia Jenna Bleu (che aveva 3 anni quando il padre è finito in carcere) ha dato alla luce Luna. Nonostante il legittimo ottimismo della famiglia i tempi potrebbero essere leggermente più lunghi: il primo passaggio vedrà Forti trasferito dal carcere statale a uno federale, in cui l'Italia assicurerà il "proseguimento dell'esecuzione", poi toccherà alla Corte d'Appello di Trento accettare e validare la sentenza e metterla in esecuzione, infine Forti,  dovrà dare il suo assenso di trasferimento di fronte a un magistrato Usa, solo dopo potrà imbarcarsi su un volo per l'Italia dove continuerà a scontare l'ergastolo secondo la legge italiana e quindi con eventuali benefici premiali. Come la liberazione condizionale a cui un condannato all'ergastolo può essere ammesso dopo aver scontato 26 anni. E Chico è già dietro le sbarre da 24 anni.