Atm, a Milano disservizi su tutta la rete, 76 corse di bus e tram tagliate su 130 totali, mancano 370 conducenti. E Sala mette il blocco alle auto
L'azienda trasporti, alle prese con una grave carenza di conducenti, tra novembre e febbraio ha rimodulato al "ribasso" oltre la metà delle corse su superficie. Invariato il prezzo dei biglietti che rimane tra i più cari d'Europa
L'Atm deve fare i conti con la carenza di personale (370 conducenti per la precisione) ma da via Monte Rosa, con l'avallo del sindaco Sala, non trovano di meglio che ridurre le corse di superficie, tra bus e tram, per ovviare al problema. Dopo la prima sforbiciata di novembre, ne è appena arrivata un'altra con 13 linee rimodulate nella frequenza. Siamo così a 76 su 130 complessive che vanno a incidere del 3% sul numero di mezzi in circolazione, con gravi ripercussioni sugli orari di arrivi e partenze. Ritardi e disagi sono già una dura realtà per i milanesi, già alle prese con il blocco auto imposto dal sindaco. Oltre alle varie ZTL a pagamento. Al fronte di tutto ciò il tagliando rimane tra i più cari d'Europa. Eppure questo problema della carenza di personale non è certamente nuovo, tutt'altro. Già lo scorso anno venne a galla, tamponato con straordinari che adesso non sono più sufficienti.
Bus e tram a singhiozzo a causa della mancanza di conducenti, disagi sempre maggiori
Alla endemica carenza di personale, infatti, si aggiungono i conducenti che per problemi vari marcano visita giornalmente, magari perché ammalatisi. In questo caso è impossibile, per Atm, sopperire immediatamente. Il problema ha avuto un risalto più mediatico in quanto a pagare il prezzo di questi disagi è stata (ironia della sorte) l'assessore milanese alla mobilità Arianna Censi, che lo ha prontamente riferito in consiglio comunale lunedì 19 febbraio: "La settimana scorsa ho fatto un giro sulla 77 e le prime due corse del mattino sono saltate entrambe, perché gli autisti non si sono presentati in quanto malati e non c'erano sostituti". Nell’ultimo trimestre, le corse tagliate sono scese mediamente all’1,7 per cento. Stando ad alcune fonti sindacali, però, il problema non sarebbe affatto risolto.
Tra i 10 ed i 15 turni scoperti al giorno, ritardi fino ad un quarto d'ora
Su quasi tutte le linee si registrano quotidianamente soppressioni e ritardi. Mediamente, si parla di 10-15 turni scoperti al giorno, con punte di 28 nei depositi più in difficoltà. Se da un lato bisogna far fronte alla carenza di autisti stimata di 373 conducenti, dall’altro ci sarebbero situazioni imprevedibili che vanno a sommarsi al problema strutturale. "Basta che ci sia un autista in ferie o in malattia — spiega Matteo Franco, sindacalista della Cgil — perché possa verificarsi un ritardo o la soppressione di una corsa. Se il mezzo portava otto minuti di attesa, si può passare anche a un quarto d’ora prima che arrivi quello successivo".
Carenza di autisti, problema europeo
Il problema sembrerebbe non riguardare solo Milano, ma un pò tutta Europa. Ci sarebbero, infatti, 105mila posizioni non coperte di autisti, con carenza aumentata del 54% rispetto al 2022, e più dell'80% delle aziende trasporti locali che ha difficoltà ad assumere conducenti. In più, nei prossimi 5-10 anni, più di 1 milione e 200mila autisti andrà in pensione. L'Italia ha un vuoto di 10 mila autisti in meno rispetto all'organico ideale, ma non è la sola: in Spagna la percentuale sale al 14%, in Olanda addirittura al 20%, mentre in Francia e Germania si attesta su circa il 10%.