Che tempo che fa, Ghali sul Nove: "Stop alle guerre, ai respingimenti e a chi dice 'aiutiamoli a casa loro'". Il rapper fa sparire la parola genocidio

Ospite nel salotto "buono" di Fabio Fazio, il cantante milanese arrivato quinto all'ultimo festival di Sanremo, ribadisce il concetto pur con sfumature diverse

Ghali non lascia, anzi raddoppia. Così dopo l'implorazione dal palco dell'Ariston il rapper milanese ribadisce il concetto dagli studi di Fabio Fazio, dimostrando una grande dose di coraggio vista la pioggia di critiche ricevuta da Amadeus. Ma quando un pensiero è sincero, dettato dal cuore, e non da interessi esterni, è più semplice affrontare i nemici. Ospite a "Che tempo che fa" ribadisce il concetto pur diversificando alcuni termini:" Stop a tutte le guerre, stop ai respingimenti, stop alle ingiustizie stop a quelli che dicono di aiutarli a casa loro". Sparisce il genocidio. Il tutto introdotto da una performance musicale che inizia con "Bayna", la canzone già ascoltata nel medley della serata cover di Sanremo, seguito da "Casa mia", il brano con cui si è piazzato al quinto posto al festival dieci giorni fa e  capace di ottenere numeri da capogiro su Spotify.

Ghali: "La pace non è contro qualcuno, ma per tutti"

La puntata era stata introdotta dall'intervento di Luciana Littizzetto contro il sottosegretario di Stato Alessandro Morelli, della Lega. L'esponente del Carroccio ha giustamente chiesto di tenere fuori la politica da Sanremo, ha solo sbagliato i destinatari in quanto ad invitare Zelensky, Roberto Saviano, Rula Jebreal e tanti altri sul palco dell'Ariston è stato il conduttore e non Ghali o chi per lui. Poi prende la parola Fazio: "Tu hai solo detto stop al genocidio, come fa a essere divisivo? La pace non è contro qualcuno, ma per tutti". Ghali risponde: "Oggi è strano ritrovarsi in un mondo così, se non altro perché è quello che ci hanno sempre insegnato". Il riferimento è alla pace. "Qualsiasi cosa va condivisa: beni e ricchezze. E tutto può essere condiviso soltanto se c'è pace". Il cantante poi rimarca le sue origini: il quartiere Baggio, periferia di Milano con seri problemi sociali. "Il successo che ho avuto i primi anni era senza precedenti e non avevo le spalle abbastanza larghe per poter reggere tutto". Il siparietto prosegue con il conduttore che paragona il cantante milanese a  Fabrizio De Andrè: "Ha uno sguardo di compassione verso gli ultimi che ti appartiene molto". Immancabile il ricordo del del 7 ottobre, che però non giustifica quello che è "venuto dopo" secondo il conduttore genovese.

Il rapper milanese premiato dall'Associazione palestinesi in Italia

Ghali è stato inoltre premiato recentemente dall'Associazione palestinesi in Italia. Il leader è Mohammad Hannoun, promotore di molte manifestazioni a favore della Palestina in Italia durante queste settimane. Il riconoscimento a Ghali è testimoniato da un video che è stato pubblicato sul profilo Instagram della stessa associazione. "Desideriamo esprimerti il nostro profondo apprezzamento per aver utilizzato la tua piattaforma e la tua canzone Casa Mia per diffondere un messaggio così significativo agli spettatori del festival di Sanremo", si legge via social.

E ancora: "La tua solidarietà e il tuo impegno sono stati fondamentali nel dare voce a una causa così vitale e nel promuovere la consapevolezza sui diritti umani. Con la speranza di incontrarci in una Palestina libera!". Fazio ha anche voluto ricordare l'impegno di Ghali per i migranti, con la campagna fondi a favore della Mare Ionio di Mediterranea. "Una barca si chiama Banya", nome che da il titolo alla canzone ascoltata anche ieri, elogiando l'impegno del cantautore in favore di scappa dalla propria terra alla ricerca di un futuro migliore.