Genova, canzone anarchica a favore di Alfredo Cospito, il procuratore capo Piacente finisce sotto scorta

La tutela disposta dal comitato per la sicurezza prevede un agente fisso negli spostamenti e frequenti passaggi delle pattuglie sotto l'abitazione del magistrato

Il procuratore capo di Genova Nicola Piacente è finito sotto tutela, una misura simile alla scorta che comprende la vigilanza dinamica con passaggi frequenti delle pattuglie delle forze dell’ordine sotto l’abitazione del magistrato e una persona del reparto scorte della questura che accompagnerà il procuratore capo negli appuntamenti e negli spostamenti. La decisione l’ha presa il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica a ridosso della notizia che una canzone anarchica a favore di Alfredo Cospito diffusa sui social tempo fa, è stata inserita nel capo di imputazione di apologia di terrorismo nell’inchiesta della procura di Torino su 36 attivisti di area anarchica: i pubblici ministeri, secondo quanto si apprende, contestano i riferimenti all’attentato subito a Genova il 7 maggio 2012 da Roberto Adinolfi, amministratore delegato di Ansaldo Nucleare.

Il brano, intitolato ‘Genova era in fiore (canto anarchico per Cospito)‘ è comparso su internet alla fine del 2022. Gli inquirenti ne hanno attribuito la registrazione e la diffusione a un uomo e una donna residenti nel Canavese, in Piemonte, entrambi indagati. Nelle prime immagini che accompagnano la canzone, subito la dichiarazione di Cospito nel processo in cui era imputato per l’attentato al manager di Ansaldo nucleare, si vedono i volti dell’allora procuratore aggiunto Nicola Piacente, che aveva coordinato l’inchiesta insieme al pm Silvio Franz. “Lunedì 7 maggio Genova era in fiore, nei quartieri dei ricchi cantano le pistole - recitano alcuni versi della canzone -. Per ogni prigioniero a fuoco una caserma, la risposta la diamo noi, chi si fa male siete voi“.