Genova, per vendetta vuole incendiare uno scooter ma ne distrugge 14, in carcere piromane e mandante
A incastrare i due uomini di 56 e 63 anni sono state le immagini delle telecamere di videosorveglianza e le testimonianze di alcuni residenti del quartiere
La vendetta contro il proprietario di un motorino ha scatenato il rogo che ha distrutto 14 scooter in stradone Sant'Agostino a Genova, lo scorso 11 ottobre. Dopo tre mesi di indagini la polizia ha fermato due uomini di 56 e 64 anni, eseguendo due ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip del Tribunale di Genova. Le fiamme, oltre alle moto, avevano danneggiato due finestre dell'appartamento soprastante e 12 finestre della Facoltà di Architettura, oltre al sistema di allarme dell'edificio universitario e la cassetta di ispezione delle condutture del metano.
Appena spento il rogo, alcuni residenti avevano raccontato agli agenti di aver notato un uomo con un cappello calato in testa intento a svuotare il contenuto di una bottiglia in plastica su uno scooter parcheggiato, fuggendo prima dell’esplosione. Le fiamme hanno coinvolto 14 motoveicoli, danneggiato due finestre dell’appartamento di Stradone Sant’Agostino e 12 finestre della facoltà di architettura, oltre al sistema di allarme dell’edificio universitario e la cassetta di ispezione delle condutture del metano. I poliziotti della squadra investigativa del commissariato Centro sono partiti dall’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, grazie alle quali è stato possibile ricostruire nel dettaglio il fatto e identificare un cittadino di 56 anni italiano quale autore materiale dell’incendio. Per l’uomo è stata richiesta e ottenuta un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere, eseguita da personale del commissariato ad Asti, luogo in cui è stato rintracciato. Nel domicilio del cinquantenne sono stati ritrovati anche alcuni capi di abbigliamento perfettamente compatibili con quelli indossati dall'autore materiale del rogo.
I successivi riscontri investigativi hanno portato all’identificazione di un altro uomo di 63 anni italiano, il quale avrebbe commissionato all’altro, in cambio di poche centinaia di euro, l’incendio di uno dei motocicli, a causa di una controversia con il proprietario. A conferma dell’ipotesi di un’azione mirata, il comportamento del cinquantaseienne ripreso dalle telecamere prima dell’incendio che ha mostrato come stesse cercando qualcosa, verosimilmente proprio lo scooter da incendiare indicatogli dal sessantenne, tenendo nella mano un telefono su cui probabilmente aveva indicata la targa del mezzo da bruciare. Anche per questo secondo soggetto, considerata la gravità della sua condotta per i danni provocati, è stata emessa dal un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.