Martinengo (BG), moglie uccide marito a coltellate: arrestata. Il giorno prima era stata visitata nel reparto di Psichiatria

Dopo l'omicidio ai danni del marito, dieci anni più grande, la donna è stata portata in carcere a Bergamo. Di professione giostraia, all'inizio si è mostrata "non collaborativa"

Choc a Martinengo, nella bassa bergamasca. Moglie uccide marito a coltellate, secondo gli inquirenti per "futili motivi". Infatti, dai primi accertamenti non risultano situazioni pregresse di attrito tra i due nè episodi di maltrattamenti da parte della vittima. Caryl Menghetti, la donna che si è resa protagonista dell'omicidio ai danni di Diego Rota, era affetta da problemi psichici. La donna ieri mattina sarebbe andata in ospedale, dove era stata visitata nel reparto di Psichiatria per via di alcune "allucinazioni" che continuava a vedere, e nel pomeriggio di giovedì 25 gennaio le dimissioni con una terapia farmacologica. Dopo una prima fase nella quale si è mostrata "non collaborativa", la 46enne, madre di una figlia di 5 anni, è stata arrestata.

Martinengo (BG), moglie uccide marito a coltellate per "futili motivi"

A Martinengo va in scena il teatro dell'orrore. Una moglie ha ucciso il marito, apparentemente senza motivo. Il delitto è avvenuto in una villetta di via Cascina Lombarda, bassa bergamasca, dove la coppia viveva. Il tutto sarebbe avvenuto attorno a mezzanotte, mentre l'arresto è stato portato a termine stamattina. Lei è originaria di Vercelli e assieme all'uomo che aveva sposato aveva una figlia di 5 anni.

Sarebbe stato proprio Rota, di professione operaio e dieci anni più grande, ad accompagnare la donna in ospedale. Questo è quanto emerge dalle indagini dei carabinieri di Bergamo e Treviglio per chiarire il movente dell'omicidio. Già nel 2020 era stata ricoverata nel reparto di psichiatria dello stesso ospedale. Dei problemi di salute pregressi ma pare nessuno screzio familiare tra i due.

Dopo l'omicidio ai danni del marito 56enne, la donna è stata portata in carcere a Bergamo. Di professione giostraia, all'inizio si è mostrata "non collaborativa". Ma dopo un po' ha ceduto ed i carabinieri di Treviglio, giunti sul posto dopo aver appreso del delitto, l'hanno condotta in caserma.