27 gennaio, giornata della memoria, cosa succederà quel giorno? Complice di tutto è il criminale Netanyahu

Il 27 gennaio, come ogni anno, si celebrerà il ricordo dei morti per l'Olocausto, ma qualcosa potrebbe andare storto

Il 27 gennaio, come ogni anno, si ricorderà la tragedia dell'Olocausto, ma questo 2024 potrebbe sorprenderci con qualcosa di disgustoso.

Gli ultimi 100 giorni di guerra in Palestina hanno cambiato radicalmente i sentimenti di milioni di cittadini nel mondo. Per assurdo siamo arrivati a ribaltare una verità, le vittime sono diventate carnefici e viceversa.

La colpa? Non certo del popolo di Israele e degli ebrei, questo va ribadito e sottolineato senza tentennamenti. L'unico vero colpevole di questo crescente odio ha un nome e cognome: Benjamin Netanyahu, un criminale.

Come più volte abbiamo scritto su questa testata, e non solo, pur di difendersi dai processi e mantenere il suo status quo di Primo Ministro, cercando di cavarsela in qualche modo, Netanyahu è caduto nel tranello di Hamas, portando avandi quello che ormai è diventato un massacro che non si può nascondere sotto il tappeto, una serie di atrocità che, ripetiamo, hanno trasformato le vittime in carnefici. 

Invece di agire con l'intelligenze più preparato del mondo e andare a pescare uno a uno i terroristi, metaforicamente ha buttato l'acqua sporca con tutto il bambino.

Passato in pochi minuti dalla propaganda pro ostaggi, a "fin quando ci sarò io, non ci sarà mai uno Stato Palestinese", ha portato nel mondo un odio che non si vedeva dai tempi della Germania nazista. 

I suoi continui no all'interrompere i bombardamenti, il suo continuare sulla linea dura della distruzione totale, sono la voragine di questo nuovo odio razziale. Ogni immagine di un bambino morto, o che ha perso i genitori per un bombardamento, è una goccia di nuovo odio che si somma ad altro odio

Netanyahu è riuscito nell'impossibile operazione di trasformare il popolo della vita nel popolo della morte, almeno agli occhi del mondo, con tanto di manganelli contro i suoi stessi cittadini che manifestando chiedendone le dimissioni. 

Tutto ciò però deve essere calmierato dalla sapienza. Non sia questa la scusa per offendere il ricordo di 6 milioni di ebrei morti e vittime di un odio non dissimile dal presente. Immaginare che gli animi rabbiosi dei pro palestinesi si scaglino contro questo ricordo sarebbe un'offesa alla storia e un'offesa alla dignità umana. 

Non si condanna un popolo per le follie di un leader che va consegnato alla giustizia internazionale, guardando a ieri sarebbe stato come condannare i russi per Stalin, i tedeschi per Hitler o gli italiani per Mussolini, mettendo nello stesso calderone le assurdità del potere politico e i civili. 

Che sia la data del 27 gennaio un giorno per ricordare cosa è in grado di fare l'uomo, e magari trovare finalmente una soluzione pacifica in Israele.

Di Aldo Luigi Mancusi.