Tar Lazio annulla test medicina: “Prove non omogenee”, salve le posizioni di chi le ha superate. I ricorrenti: “Meritocrazia”

Il Tar ha deciso di salvaguardare le posizioni di chi ha superato le prove e si è iscritto ai corsi

Bando e graduatoria illegittimi. Il Tar del Lazio ha accolto i 3.500 ricorsi contro i test di ammissione alle facoltà di Medicina, odontoiatria e veterinaria (Tolc). Lo si apprende nella sentenza resa pubblica e diventata subito virale per via della sua importanza. Oltre ad accogliere i ricorsi, il Tar ha deciso di salvaguardare le posizioni di chi ha superato le prove e si è iscritto ai corsi. Lo ha reso noto lo stesso Tribunale amministrativo, chiamato a pronunciarsi sugli oltre 3mila ricorsi dei candidati che non avevano superato il test. 

Tar Lazio annulla test medicina: “Prove non omogenee”, salve le posizioni di chi le ha superate

"Ritiene il Collegio che, nel caso ora in esame, il meccanismo introdotto dall’amministrazione non soddisfi le richiamate esigenze, presentando elementi di alea che, da un lato, non sono giustificati da esigenze oggettive della selezione e, dall’altro, non consentono un ordinamento degli aspiranti sulla base della sola performance". Sono le parole scritte dai giudici nella sentenza che annulla i test di ammissione alle facoltà di Medicina odontoiatria e veterinaria (Tolc), accogliendo di fatto i 3.500 ricorsi al Tar del Lazio. Il testo prosegue: "Essendo la relativa posizione influenzata, in maniera anche significativa e determinante l’accesso ai corsi di laurea, dall’attribuzione di un fattore di parametrazione del punteggio che limita, in modo per ciascuno diverso, il punteggio massimo raggiungibile e che mina, pertanto, la par condicio tra i candidati. Un sistema siffatto non è, dunque, idoneo ad assicurare la selezione dei candidati più meritevoli e non può, pertanto, superare il vaglio di legittimità".

I ricorrenti: “Meritocrazia”

Il mega ricorso era stato portato avanti dallo studio legale Leone-Fell a nome di 3.500 esclusi. E' stato proprio lo studio a rivolgersi al tribunale amministrativo, dando spazio ai propri ricorrenti che hanno da subito denunciato l'irregolarità del criterio di valutazione adottato, ossia il cosiddetto sistema equalizzatore. "Siamo felici di questa prima vittoria e che il giudice abbia accolto le nostre tesi e le abbia ritenute fondate, è una vittoria della meritocrazia", dicono gli avvocati Francesco Leone, Simona Fell, Floriana Barbata e Valentina Guddo.