Chiara Ferragni, scandalo sul ricavato della bambola Trudi per la Stomp Out Bullying, l'ad Ross Ellis: "Mai visto un euro"

E nel frattempo scoppia anche il caso legato al profilo Instagram, che, da quanto risulta, dei 29 milioni di follower, solo 17,7 milioni sarebbero utenti reali

Non c'è tregua per Chiara Ferragni. Dopo i casi legati al Pandoro e alle uova di Pasqua, su di lei incombe anche lo spettro della bambola Trudi. Lo schema sarebbe lo stesso di quelli precedenti. L'influencer, infatti, aveva presentato così sui social la bambola alta 34 centimetri: "Visto che molti di voi hanno amato la bambola Chiara Ferragni che creammo per il nostro matrimonio (con Fedez, ndr) abbiamo deciso di creare un’edizione limitata della Chiara Ferragni Mascotte: si vende ora su The Blonde Salad e tutti i profitti andranno a Stomp out bullying, un’organizzazione no profit per combattere contro il cyberbullismo, un argomento molto vicino al mio cuore". Eppure, sembrerebbe che all'associazione non sia arrivato nulla. 

Chiara Ferragni, scoppia il caso della bambola Trudi

L'indiscrezione arriva direttamente dal programma Zona Bianca, che su Linkedin ha contattato Ross Ellis, ceo e fondatrice dell'associazione Stomp out bullying, che opera per il contrasto di bullismo, cyberbullismo, razzismo, odio, discriminazioni LGBTQIA+ e omofobia. Nella risposta data al programma di Mediaset, Ellis avrebbe affermato di non conoscere "questa donna" e di "non aver ricevuto alcuna donazione", aggiungendo di non essere più contattata in merito al caso Ferragni-Trudi. Rispetto ai casi precedenti, dallo staff di Chiara Ferragni è stato diffuso un comunicato stampa per chiarire la sua posizione sulle vicende aperte: "In seguito a continue sollecitazioni ricevute da vari organi di informazione Chiara Ferragni, anche in qualità di Amministratore Delegato di TBS Crew Srl e di Fenice Srl, ribadisce che risponderà esclusivamente alle autorità competenti a cui conferma la propria fiducia ed è a loro disposizione per chiarire quanto accaduto".

E scoppia il caso dei follower: solo 17,7 sarebbero reali

L’ennesimo caso potrebbe mettere a serio rischio l'integrità dell'immagine di Chiara Ferragni, come riporta il Centre for Corporate Reputation dell’Università di Oxford. Nello studio britannico si è parlato di rischio reputazionale per la nota influencer, che ormai vede diminuire i suoi follower sempre di più. Ed è proprio coi suoi follower c'è stata una chiusura netta, come dimostra la disattivazione dei commenti sotto i suoi post. Nel frattempo, il profilo di Chiara Ferragni è stato analizzato e da quanto risulta, dei 29 milioni di follower, solo 17,7 milioni sarebbero utenti reali, mentre 11,9 milioni (il 41%) risulterebbero utenti inattivi o addirittura falsi.