Genova, rapinano 20 mila euro in banca ipnotizzando la cassiera, i carabinieri a caccia di una coppia di sudamericani

Dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza della filiale si vede una donna che gesticola davanti all'impiegata e il complice che sfila la busta con i soldi

La videosorveglianza della banca ha immortalato quello che, a prima vista, può sembrare solo un furto dalle modalità un po’ anomale. Ma l’ipotesi è che possa nascondere qualcosa di più: secondo i carabinieri a cui sono state affidate le indagini la rapina potrebbe essere stata compiuta utilizzando una forma di ipnosi. Uno stratagemma adottato più volte in questi ultimi mesi dai criminali in varie città italiane, anche a danno di istituti di credito, e certificato da indagini di polizia giudiziaria e anche da sentenze di tribunale.

E’ successo a Nervi, via Guglielmo Oberdan, nel  quartiere del Levante. Nella filiale della banca Bpm gli addetti portavalori hanno appena trasporto una significativa somma di denaro, probabilmente destinata a essere usata dagli sportelli dell’istituto di credito in vista delle imminenti festività. Il blitz dei banditi avviene proprio pochi minuti dopo. E si tratta di una circostanza su cui gli investigatori dell’Arma stanno concentrando la loro attenzione. Anzitutto per escludere che il colpo e le tempistiche siano state suggerite da un basista. In banca entrano un uomo e una donna, avranno tra i trenta e i quarant’anni. Non sono clienti abituali: nessuno in filiale, verrà spiegato poco dopo negli interrogatori di rito, li hai mai visti prima. I due, molto probabilmente di origini sudamericane, si avvicinano al bancone e iniziano a parlare con l’addetta di turno chiedendo informazioni generiche sulla possibilità o meno di aprire un conto corrente. È la donna a conversare e gesticolare in maniera piuttosto animata con la cassiera. A un certo punto, come se fosse ipnotizzata - così si vede dai filmati - la dipendente della banca non si accorge che, mentre sta conversando con la presunta cliente, il complice allunga una mano dietro al banco e si appropria di una delle buste con il denaro appena consegnato alla banca. All’interno c’è un piccolo tesoro: oltre ventimila euro in contanti, che spariscono nella giacca di uno dei banditi. Una volta in possesso del bottino, i malviventi lasciano la banca nel giro di pochi minuti, utilizzando tranquillamente la porta principale. La cassiera si accorge del furto solo diversi minuti dopo, quando i ladri hanno già lasciato l’istituto di credito e si sono dileguati per le vie della delegazione.

A dare l’allarme è il direttore dell’istituto di credito, che contatta la centrale operativa del numero di emergenza 112 e successivamente l’Arma dei carabinieri. Sul posto arrivano i militari del nucleo operativo della compagnia di San Martino e i colleghi della stazione di Nervi. Ai militari viene subito evidenziato l’ingente bottino contenuto nella busta, circostanza peraltro piuttosto insolita, dal momento che, anche alla luce dell’escalation di furti e rapine, difficilmente all’interno della banca vengono tenuti in cassa ingenti quantitativi di denaro. I soldi, infatti, sono custoditi all’interno di speciali casseforti a tempo, un accorgimento che in questi ultimi anni ha permesso di ridurre le rapine e rendere la vita molto difficile a chi prendeva di mira le banche.

I carabinieri hanno sentito gli impiegati presenti e hanno acquisito le immagini delle telecamere interne ed esterne dell’istituto. Ed è proprio un’osservazione dei filmati ad aver fatto ipotizzare ai militari che si possa essere trattato di una rapina con l’ipnosi. Ad avvalorare questo scenario non è solo la dinamica dei fatti ma anche la facilità con cui i due banditi sono riusciti ad appropriarsi della busta con i contanti. Accertamenti in questo senso sono in corso e nelle prossime ore saranno cercati ulteriori riscontri investigativi. La ricerca sarà anzitutto estesa alle altre telecamere dell’area auspicando che abbiano inquadrato i due malviventi.