19 Dicembre 2023
È come se fosse il lavoro più normale del mondo. Tre extracomunitari, con grande nonchalance, si piazzano davanti ai tornelli della metro Atm della stazione Centrale di Milano e “riciclano” i biglietti dei passeggeri. In fila, con noncuranza, ritirano i ticket e poi vanno a venderli vicino alle macchinette.
I viaggiatori escono e danno loro il biglietto perché devono metterlo nella macchinetta per uscire, poi il ticket esce dalla macchinetta, viene recuperato e passato ai tre “rivenditori” non autorizzati. Poi, mentre uno sta guardando le macchinette per comprare il biglietto, glielo vendono.
I passeggeri sono totalmente ignari della macchinazione. Non sanno chi siano quei tre, magari sono distratti o vanno di corsa, oppure pensano che sia una cosa normale, manco li guardano in faccia. Semplicemente gli danno il biglietto o glielo comprano.
I controllori di Atm sono zelanti e ligi al dovere. Pattugliano autobus, tram e metropolitana e vigilano sulla validità dei biglietti. Sulla macchinazione in Centrale, però, c’è una totale mancanza di controlli. C’è da dire che molto probabilmente, anche se i tre (o chi per loro) fossero allontanati, potrebbero ritornare dopo poco e continuare il “giochino” dei biglietti ai danni dei poveri passeggeri (tra cui i turisti) che sono all’oscuro di tutto. E che rischiano pure di prendere una multa.
La responsabilità non è certo di chi acquista il biglietto, semmai di chi glielo vende dopo averlo riciclato. Insomma: chi di dovere dovrebbe intervenire per cercare di scongiurare il fenomeno. E per impedire che gli ignari cittadini, loro sì vittime di un raggiro, rischino di essere sanzionati al posto dei “rivenditori” abusivi.
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