Carne allevata, una nuova espressione della neolingua orwelliana. Si dice sintetica

I pedagoghi del pensiero unico politicamente e gastronomicamente corretto bacchettano anzi coloro i quali ancora osino usare l'espressione "carne sintetica"; perché quest'ultima espressione in effetti lascia trasparire una qualche contraddittorietà nella pratica con cui ormai la tecnica gestisce e amministra integralmente perfino il nostro modo di mangiare

La neolingua orwelliana abita in mezzo a noi. Ormai lo sappiamo bene. Le aggressioni imperialistiche made in Usa vengono chiamate pudicamente missioni di pace. I colpi di Stato finanziario vengono placidamente definiti governi tecnici. La distruzione organizzata della scuola viene ridefinita come buona scuola. E molti altri esempi si potrebbero ancora addurre agevolmente. Vi è ora un nuovo caso di ridefinizione orwelliana del nostro lessico. Da qualche tempo, si parla di "carne coltivata" come se fosse una espressione scientifica e naturale. I pedagoghi del pensiero unico politicamente e gastronomicamente corretto bacchettano anzi coloro i quali ancora osino usare l'espressione "carne sintetica"; perché quest'ultima espressione in effetti lascia trasparire una qualche contraddittorietà nella pratica con cui ormai la tecnica gestisce e amministra integralmente perfino il nostro modo di mangiare. La neolingua del resto si basa anche su questo: far sparire dal linguaggio le contraddizioni, di modo che esse, continuamente presenti nella realtà, non si manifestino e risultino invisibili. Anche un bambino delle elementari dovrebbe sapere che bovini, suini e ovini si allevano e non si "coltivano", dato che la coltivazione riguarda semmai altri ambiti specifici. Qui però la neolingua si impone, stravolgendo l'organizzazione mentale e linguistica più consolidata. L'espressione orwelliana "carne coltivata" serve ancora una volta ad addomesticare il pensiero e a rimuovere ogni possibile critica dell'esistente. In particolare, a non far vedere come la carne sintetica sia per certi versi il compimento della tecnicizzazione della vita. Oltre che, come più volte ho ricordato, il compimento della distruzione delle identità della tavola, che sono poi probabilmente le identità più forti e immediate.

Di Diego Fusaro.