Morto Leone, il gatto scuoiato vivo e lasciato agonizzante in strada per 4 giorni, sindaco Angri: "Chi sa, parli"
Continuano le indagini sulla crudele vicenda. Intanto, tutto il mondo del web piange il gattino
I volontari che lo hanno soccorso, avevano deciso di chiamarlo Leone. Il piccolo felino era stato trovato scuoiato vivo per le strade di Angri e ha lottato per giorni contro la morte. Nel tardo pomeriggio del 10 dicembre, Leone si è spento definitivamente. La vicenda ha fatto rumore e sui vari social media in molti hanno sperato fino all’ultimo che il gattino potesse farcela ma così non è stato. Il sindaco di Angri, Cosimo Ferraioli, ha condannato la vicenda e ha anche sottolineato che “chi ha infierito così chirurgicamente su Leone sapeva cosa stava facendo e ora la deve pagare per questo atto di pura brutalità e inciviltà”.
Morto Leone, il gatto scuoiato vivo e lasciato agonizzante in strada per 4 giorni
E’ stato il dottor Luigi Torio a trovare il corpo del gattino e a portarlo immediatamente al Canile di Cava de’ Tirreni dove i veterinari Gerardo Perrotta e Grazia Siciliano lo hanno curato fino agli ultimi momenti della sua vita. "Quello che è accaduto è così assurdo, inaccettabile, inimmaginabile, crudele, spietato che non riusciamo a farcene una ragione. La sua sofferenza è la nostra...vorremmo alleviare il suo dolore...ma non possiamo", hanno scritto i volontari del canile.
"Se volevano farti morire come un CONIGLIO perché le uniche parti dove hai pelo, tessuto e pelle sono la testa zampette e coda...ora stai lottando come un LEONE! LEONE è l'unico, indiscusso, nome che ti rappresenta". Il canile aveva anche aperto una raccolta fondi per poter comprare bende e medicine per il caso specifico e sui social la mobilitazione è stata enorme.
Purtroppo, ci sono state anche delle raccolte fondi “finte”, di persone che hanno cercato di lucrare sulla sensibilità delle persone e sulla vita di questo povero gatto. Un altro esempio di atrocità da parte dell’essere umano, proprio come anche la morte di Leone che è stato soggetto a delle torture e alle barbarie dell’uomo. Il medico di Angri insieme alle forze dell’Ordine ha promesso giustizia. Si sta indagando affinché i responsabili di tale scempio affrontino le conseguenze delle loro deplorevoli azioni.