Chi è Marco Vizzardelli, l'urlatore di "Viva l'Italia antifascista" a La Scala identificato dalla DIGOS: "Sono arrivati in quattro, ma lo rifarei"
È stato identificato l'uomo che ha urlato "Viva l'Italia antifascista" durante la Prima a La Scala. Ecco chi è Marco Vizzardelli
Chi è Marzo Vizzardelli, colui che poco dopo l'inno nazionale durante La Prima alla Scala ha urlato: "Viva l'Italia antifascista". Quella frase fuori programma è ciò di cui si è parlato di più della Prima del 'Don Carlo' di Giuseppe Verdi di giovedì 7 dicembre 2023, come da tradizione nel giorno di Sant'Ambrogio, patrono di Milano.
Chi è Marco Vizzardelli, l'urlatore del loggione di "Viva l'Italia antifascista" de La Prima alla Scala identificato dalla DIGOS
Il loggionista urlatore è stato identificato in seguito dalla DIGOS, e il suo nome, come già anticipato, è Marco Vizzardelli. Si tratta di un giornalista di 65 anni che si occupa anche di musica ed equitazione. Una volta intervistato ha affermato: "Me lo sono sentito dentro. Direi che lo rifarei, senza dubbio". Ha raccontato poi, come è stato colto di sorpresa dagli addetti alla sicurezza: "Durante il primo atto sono stato avvicinato da un agente in borghese. Era buio, mi sono girato e sono trasalito un attimo, mi ha detto di stare tranquillo. Finito il primo atto, mi ha chiesto le generalità tirando fuori il distintivo. Io ho detto: 'Scusi, ma perché? E me ne sono andato'".
Non è finita qui, perché il contro degli agenti è proseguito: "Sono arrivati in quattro durante l'intervallo: "Siamo della DIGOS e vorremmo le sue generalità. E io: 'Mi sembra un po' strano'. Loro mi hanno risposto: 'Purtroppo, se gliele chiediamo, è tenuto a darcele'. Io l'ho buttata in ridere e ho detto: 'Se avessi detto 'Viva l'Italia fascista' giustamente mi avreste legato e portato via'. A questo punto si sono messi a ridere e poi hanno detto: 'Siamo perfettamente d'accordo con lei, ma abbiamo dovuto chiederle le generalità'. Ed è finita lì, ma intanto era successo".
Il giornalista direbbe nuovamente ciò che ha detto. E su Matteo Salvini e Ignazio La Russa...
L'uomo si è detto quindi soddisfatto di quanto ottenuto, e pronto a rifarlo, ecco le motivazioni: "Perché l'ho fatto? Proprio molto spontaneamente, un segnale mio che mi sono sentito dentro di dire davanti a queste persone: 'Viva l'Italia antifascista'. Basta, tutto qui. Me lo sono sentito dentro. Direi che lo rifarei, senza dubbio. Qualcuna delle reazioni me lo conferma". Quando poi le è stato chiesto se con quelle parole si riferisse a quanto detto dal Vicepremier leghista Matteo Salvini che ieri sera ha detto: "Chi urla alla Scala è nel posto sbagliato", lui ha risposto: "Che onore! Direi che ha fatto meglio Ignazio La Russa ha detto a riguardo: 'Non ho sentito niente'. Sono un po' sbalordito che abbia una risonanza mediatica una frase lapalissiana. Siamo in un Paese antifascista, la frase è costituzionale".
"La metà della mia vita che non passo a seguire i cavalli la passo alla Scala", ha riferito l'appassionato di musica lirica Marco Vizzardelli.