Licenziato per aver bestemmiato al call center: “Il pc si bloccava, a 55 anni dove vado?”, l’appello al cardinale Zuppi

Franco, il dipendente del call center fatto fuori per un’imprecazione: “Ho chiesto scusa, ma non mi hanno dato la possibilità di rimediare”

È successo a Bologna, un dipendente del call center è stato licenziato per aver bestemmiato. “Il pc si bloccava, a 55 anni dove vado?” dice Franco, poi una richiesta-appello che ha bussato anche alla porta dell’arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, Zuppi in segno di solidarietà al lavoratore.

Licenziato per bestemmiato dalla Covisian, azienda che gestisce in appalto il call center di Hera

Questo è il racconto di Franco, il lavoratore di Bologna cacciato per non essere riuscito a contenere quello scatto d'ira, mentre era in servizio nel call center di Covisian, gestito in appalto per Hera. Che gli è costato il posto di lavoro: “Qualche giorno dopo mi è arrivata una lettera disciplinare in cui mi si contestava di aver bestemmiato. Io ho chiesto subito scusa, ho sottolineato che non si fa e che la mia imprecazione era dovuta al malfunzionamento del sistema”, spiega.

Annunciato uno sciopero di 16 ore

Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilco-Uil hanno annunciato lo sciopero. I sindacati riconoscono l’errore del lavoratore, ma criticano l’azienda per il provvedimento considerato fin troppo drastico: "È inconcepibile togliere un posto di lavoro per un fatto del genere, il lavoratore ha indubbiamente sbagliato, ma la sanzione deve essere commisurata a buonsenso e proporzionalità e deve rispettare quanto previsto dal contratto nazionale".

Le proteste sono andate avanti in via di Corticella a Bologna, per dare solidarietà al lavoratore e un cartello recita: “Franco domani potresti essere tu.” E ancora: “Santi e madonne lasciateli stare: la vera blasfemia è la vostra ipocrisia”.

Infine l’appello anche al cardinale Matteo Maria Zuppi

"Venga al presidio a mostrare la sua solidarietà". Perché se è vero che Dio perdona, può farlo anche la Covisian.

“I miei ex colleghi mi stanno dando una solidarietà incredibile. Sono molto grato per questo e spero che questa vicenda si possa risolvere con un mio reintegro, anche se è difficile. Sono qui e cerco di lottare per questo”, conclude il protagonista della vicenda.