Primavalle, omicidio di Michelle Causo, giudizio immediato per il 17enne reo confesso, al vaglio la premeditazione, occultamento e vilipendio cadavere

Il killer 17enne di Michelle Causo, sua coetanea, è accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione

L'omicidio di Michelle Causo, avvenuto nel quartiere Primavalle di Roma aveva suscitato molto frastuono nella città. La giovane è stata uccisa da un cittadino singalese, suo coetaneo, per cui è stato chiesto ora il giudizio immediato. All'imputato viene contestato l'omicidio aggravato, tra l'altro, dalla premeditazione, l'occultamento e il vilipendio di cadavere. La richiesta del PM è stata accolta dal GIP del Tribunale per minorenni e il processo è stato fissato al prossimo 6 febbraio.

Il 17enne, aveva ucciso in modo barbaro e gettato Michelle in un carrello della spesa, per poi disfarsi del suo corpo. Il mezzo era stato lasciato in strada, sotto gli occhi dei passanti inconsapevoli, e in seguito increduli. Il tutto avvenne in un appartamento in via Dusmet, nella periferia nord-ovest di Roma.

Omicidio Michelle Causo, il killer a giudizio immediato: accusa di premeditazione, occultamento e vilipendio

L'aspirante trapper, reo confesso, sferrò una ventina di fendenti alla ragazza. Lo scorso luglio aveva riferito ai magistrati che lei fosse entrata nel suo appartamento, intenzionata a riscuotere un debito per droga, aggredendolo. Detto questo, lui avrebbe preso un coltello dalla cucina. In casa venne trovata anche una pistola giocattolo, sottoposta a perizie. Il minore non avrebbe pulito la scena del crimine, dato che ovunque, a cominciare dall'androne del palazzo, era pieno di sangue.

Anche in quel caso, a pochi giorni dal delitto, si era svolta una fiaccolata con la famiglia e i compagni di scuola del Liceo Gassmann di Michelle. Un momento commovente, ma non privo di attimi di tensione, con gente che si chiedeva dove fosse lo Stato, compreso il papà della povera vittima. Come se non bastasse, lo scorso settembre, a poca distanza dal luogo in cui è stato compiuto il feroce delitto, era stata uccisa un'altra donna: l'infermiera Rossella Nappini, attaccata da un cittadino marocchino di 45 anni residente a Torrevecchia, Adil Harrati, oggi in carcere.

I genitori della giovane vittima sono assistiti dagli avvocati Antonio Nebuloso e Claudia Di Brigida.