Adriano Celentano riscrive l'Ave Maria: "Prega per noi uomini assassini". Siamo all'assurdo

E così, dopo Pelù che si vergognava su Facebook di essere uomo e dopo Renga che chiedeva scusa a Giulia, adesso è la volta di Adriano Celentano

Come usa dire, non c'è due senza tre. E così, dopo Pelù che si vergognava su Facebook di essere uomo e dopo Renga che chiedeva scusa a Giulia, adesso è la volta di Adriano Celentano. Il molleggiato delle Puglie ha infatti rivisto, sui propri canali social, l'Ave Maria in una forma politicamente corretta elaborata ad hoc per l'orrendo omicidio di Giulia Cecchettin. "Prega per noi uomini assassini", dice la demenziale versione di Adriano Celentano. Che oltretutto suona anche blasfema, anche per ragioni teologiche, se si considera che dal punto di vista cristiano peccatori siamo tutti perché abbiamo il peccato originale, ma assassini sono solo in concreto coloro i quali uccidono. La versione canora di Celentano, oltre a essere una pacchianata rara, conferma la tendenza generale, il gulag mentale in cui i più sono già da tempo precipitati, fatti ostaggio del pensiero unico politicamente corretto di completamento della civiltà neoliberale e dei suoi asimmetrici rapporti di forza. Sarebbe da domandare a Celentano per quali ragioni si senta in dovere di definire assassini gli uomini, con il solito infame razzismo di genere. Non vi sono forse uomini, peraltro la massima parte, che non sono assassini e che anzi non hanno mai torto un capello a nessuno? E a che titolo allora debbono essere definiti assassini? O forse si deve dare un'altra lettura ermeneutica del bizzarro testo di Celentano? Forse quel "noi uomini assassini" deve essere circoscritto effettivamente alla sfera degli assassini reali? Ma in questo caso se ne dedurrebbe che lo stesso Celentano, richiamandosi al noi uomini assassini, rientri nella categoria. Cosa davvero strana, perché per quel che ne sappiamo Celentano non si è mai macchiato di alcun omicidio. Sembra davvero più plausibile la prima interpretazione, quella secondo cui per Celentano e per gli altri alfieri del pensiero unico politicamente corretto davvero tutti gli uomini devono essere considerati assassini. La situazione è tragica senza riuscire a essere seria.

Di Diego Fusaro