Puglia, "Mia mamma morta di Covid causa malasanità", cartellone 6x3 dell'imprenditore Brienza, che denuncia l'ex assessore alla Sanità Lopalco: "Mia madre ha contratto il virus in clinica"
Una vicenda che da settimane infiamma la cronaca pugliese, quella della donna morta presumibilmente a causa del Covid contratto in un istituto di cura, e alla quale si aggiunge un nuovo capitolo con il cartellone affisso di fronte la Regione
In Puglia un cartellone di 6 x 3 metri denuncia: "Mia mamma morta di Covid a causa della malasanità pugliese". Nonostante sia firmato da un generico "figlio", in breve si risale all'autore del messaggio: l'imprenditore di Bitonto Nicola Brienza. Un messaggio affatto nascosto, quello di Brienza, ma affisso proprio di fronte alla sede del consiglio regionale, a Bari. Un messaggio, ancora, con il quale l'imprenditore avrebbe voluto puntare il dito contro la gestione pandemica pugliese, chiamando in particolare in causa l'epidemiologo Pierluigi Lopalco, all'epoca assessore alla salute e regista del piano emergenziale.
Puglia, il cartellone dell'imprenditore Brienza denuncia: "Mia mamma morta di Covid a causa della malasanità"
L'imprenditore, ex candidato alle regionali tra le fila del Partito Democratico (dal quale si è poi allontanato), è già noto alla cronaca locale, proprio in merito alla vicenda del decesso della madre, di 83 anni, durante la pandemia. Brienza, infatti, aveva già presentato formale denuncia nei confronti dei responsabili di due strutture sanitarie nelle quali la madre era stata ricoverata prima del decesso.
La denuncia seguiva la tesi che la madre, sottoposta ad un intervento chirurgico e quindi ricoverata in una clinica privata, avesse qui contratto il Covid a causa di una mala gestione della sanità. La donna era poi stata trasferita in un secondo istituto sanitario e, quindi, a casa, dove era morta, secondo la famiglia (ed il certificato medico) per una polmonite interstiziale acuta. Il pubblico ministero ha tuttavia chiesto l'archiviazione delle imputazioni di omicidio colposo mosse ai dirigenti delle due strutture, non essendo, secondo la procura, dimostrata la polmonite quale causa di morte. Nonostante il certificato medico.
Alla richiesta di archiviazione si è tuttavia opposto il figlio della donna, Brienza, che con la famiglia ha a sua volta richiesto l'estensione delle imputazioni di omicidio colposo anche all'ex assessore alla sanità pugliese Pierluigi Lopalco, all'epoca dei fatti regista della gestione dell'emergenza e quindi, a detta della famiglia, in parte responsabile della presunta inefficienza che avrebbe portato l'83enne a contrarre il Covid e da lì la polmonite presumibilmente fatale.
Quello del cartellone davanti la Regione, in conclusione, è quindi l'ultimo capitolo di una vicenda che da mesi infiamma la cronaca pugliese.