Biella e i "furbetti del vaccino Covid", assolti i 24 imputati che saltarono la fila perché "il fatto non sussiste"
Le motivazioni saranno rese pubbliche tra 30 giorni: per il gip Paolo Rava il fatto non costituisce reato
I furbetti del vaccino Covid sono stati tutti assolti. Ci riferiamo al caso di circa tre anni fa, quando 24 persone erano finite sulla graticola perché avrebbero approfittato della propria posizione, rete di conoscenze e scarsi controlli da parte dell’Asl pur di ricevere la dose contro il Covid prima del consentito. Un caso che fece piuttosto scalpore nel biellese, come riporta la Stampa. E quindi, per i 24 imputati, "non luogo a procedere nei confronti di chi aveva atteso il rinvio a giudizio e il fatto non sussiste o non costituisce reato per chi invece aveva scelto il rito abbreviato". Le motivazioni della sentenza si conosceranno entro 30 giorni.
Biella e i "furbetti del vaccino Covid", assolti i 24 imputati
I 24 imputati accusati di "aver saltato la fila" per la prima vaccinazione contro il Covid sono stati assolti. "Non luogo a procedere nei confronti di chi aveva atteso il rinvio a giudizio, il fatto non sussiste o non costituisce reato per chi invece aveva scelto il rito abbreviato", si legge. Quasi tre anni dopo l’avvio dell’indagine, la procura ha visto cadere tutte le accuse da parte del gip Paola Rava. Quello dei "furbetti del vaccino" fu un caso molto sentito nel biellese, in quanto le persone coinvolte erano molto conosciute. Da parte dei protagonisti non è arrivato nessun commento: da gennaio 2021 i 24 imputati erano stati accusati perché avrebbero approfittato della propria posizione, rete di conoscenze e scarsi controlli da parte dell’Asl pur di ricevere la dose contro il Covid prima del consentito.
Saltarono la fila per il primo vaccino, ma "il fatto non sussiste"
Pertanto cadono tutte le accuse per Diego Poggio, Carla Becchi e Francesco D’Aloia, che nel periodo della pandemia erano rispettivamente direttore generale, amministrativo e sanitario dell’Asl biellese. Lo stesso si può dire per i dirigenti e dipendenti della cooperativa Anteo, Luca e Matteo Tempia Valenta, Maura Zai, Ettore Poggi, Elisabetta Servente. Nessuna responsabilità anche per l’avvocato Domenico Monteleone, la moglie Donatella Pelle, la commercialista Federica Casalvolone e il direttore dell’Unione Industriale Pier Francesco Corcione. Piena assoluzione anche per la direttrice della casa di riposo di Miagliano, Raffaella Botta e per i dirigenti della società che la gestisce: Asmaa Gacem, A.P., e Alessandro Malavasi e per il direttore sanitario della Giovanni XXIII di Lessona Carlo Marinone, la sorella Maria Rita, la moglie Laura Aghemo e il cognato Luigi Tartaglino. Nessuna conseguenza penale nemmeno per il medico dell’Asl di Biella Stefano Rovetti, per il fratello Mario, la fidanzata Daniela Valeria Rizzollo e per l’avvocato Carlo Boccacino.