Gioielliere Giovanni Veronesi ucciso a Milano nel 2013, al figlio 50mila euro di risarcimento dopo 10 anni, i legali: "Cifra irrisoria, facciamo ricorso"

I legali Claudio Deflippi e Gianna Sammicheli hanno già fatto sapere che ricorreranno in appello e anche alle Corti europee

Dopo dieci anni è arrivata la decisione del giudice civile di Roma sul risarcimento all'omicidio del gioielliere Giovanni Veronesi, 73enne ucciso a Milano durante una rapina. A far discutere è la cifra che il la Presidenza del Consiglio dovrà versare al figlio, ossia 50mila euro. Per i legali della famiglia si tratta di una "cifra irrisoria" e per questo motivo è già stato annunciato che faranno ricorso. La vicenda risale al 21 marzo 2013, quando Veronesi venne ucciso con 42 colpi di cacciavite da Ivan Gallo. 

Gioielliere Giovanni Veronesi ucciso a Milano nel 2013, al figlio 50mila euro di risarcimento

Dopo dieci anni è arrivata la decisione del giudice civile di Roma sul risarcimento all'omicidio del gioielliere Giovanni Veronesi, 73enne ucciso a Milano durante una rapina. A far discutere è la cifra che il la Presidenza del Consiglio dovrà versare al figlio, ossia 50mila euro. In assenza di risarcimento dell’imputato Ivan Gallo, lo Stato italiano e in particolare la Presidenza del Consiglio è chiamato a versare la somma di 50mila euro al figlio del gioielliere. Una cifra che i legali Claudio Deflippi e Gianna Sammicheli giudicano irrisoria e contro la quale ricorreranno in appello e anche alle Corti europee.

L'omicidio di marzo 2013

Il fatto risale allo scorso 21 marzo 2013, quando Giovanni Veronesi è stato ucciso nella centralissima via dell’Orso a Milano, nel quartiere Brera, dove aveva il suo negozio. L’uomo è stato colpito 42 volte con un cacciavite durante una rapina da Ivan Gallo, un tecnico da poco licenziato dall’azienda e che si occupava dell’impianto di videosorveglianza della gioielleria di Veronesi. Datosi poi alla fuga, Gallo è stato arrestato in Spagna dopo 5 giorni. Nel corso del processo in primo grado, il giudice lo ha condannato anche in virtù del fatto che prima di essere catturato dalle autorità, l’uomo passò le serate tra sostanze stupefacenti e attività ludiche. Si è mostrato totalmente insensibile verso l’omicidio commesso, con assoluta indifferenza verso i delitti perpetrati. Ha ucciso Giovanni Veronesi per procurarsi abbastanza soldi per andare in Spagna dalla figlia, è emerso, ma una volta sul posto si è dedicato ad altre attività. Condannato all’ergastolo, la pena di Ivan Gallo è stata poi ridotta a 30 anni di carcere. Per la famiglia del gioielliere, un’altra possibile beffa oltre a quella del risarcimento considerato irrisorio.