Vaccino Covid AstraZeneca, un'insegnate dopo 2 anni dalla dose: "Sto ancora male, aiutatemi". Aifa aveva sospeso il lotto dopo 3 morti sospette
Due anni di malattia e un calvario che ancora continua per un'insegnante vaccinata con un lotto Astrazeneca poi sospeso da Aifa: "Il mio caso caduto nell'indifferenza"
La vita di un'insegnante di musica di 45 anni originaria di Sulmona è cambiata dal 9 marzo 2021 quando si è sottoposta alla dose di vaccino Covid AstraZeneca. Due anni di reazioni avverse e continua a stare male, ma non può più permettersi di mancare al lavoro: le sue assenze hanno portato a una progressiva diminuzione del suo stipendio da insegnante. Inizialmente, il calo era del 10%, poi del 50%, fino a giungere all'aspettativa non retribuita e al rischio di licenziamento.
L'insegnante sta ancora male due anni dopo il vaccino Covid AstraZeneca: cefalee, vertigini e convulsioni tra i sintomi riscontrati. Aifa aveva sospeso il lotto.
L'insegnante racconta che: "I sintomi sono comparsi dopo trenta ore dalla somministrazione del vaccino: un formicolio alla testa che il medico mi disse sarebbe passato. Successivamente, in giugno, ho consultato un neurologo dell'ospedale che mi ha confermato che qualcosa non aveva funzionato correttamente tra me e il vaccino". Poi le condizioni sono peggiorate ulteriormente: cefalee, diarrea, vertigini, attacchi di panico e, infine, convulsioni che, più di un anno dopo, tra la fine di agosto e l'inizio di settembre 2022, l'hanno portata a temere il peggio e a perdere cinque chili in soli cinque giorni. Da lì, è cominciata la sua malattia, che è durata fino a marzo dell'anno successivo, quando ha deciso di tornare a lavorare, nel pescarese, sempre accompagnata dalla madre in auto. La sua condizione ha mostrato qualche piccolo miglioramento, ma i suoi giorni sono ancora segnati da alti e bassi, con alcuni giorni in cui, come afferma, "non riesco proprio a muovermi".
Ora che ha esaurito i giorni di malattia previsti per i prossimi due anni, ogni giorno rappresenta un'incognita: "Ho chiesto almeno un congedo straordinario, ma non me l'hanno concesso", spiega l'insegnante. "La mia cartella clinica non è stata chiusa e non posso nemmeno fare richiesta per una pensione d'invalidità o l'art. 104. Nessuno ha il coraggio di dichiarare chiaramente che la mia malattia è un effetto del vaccino: non c'è un avvocato che mi dia speranze, né un medico che lo metta per iscritto".Il lotto del vaccino in questione, ABV2856, è stato sospeso dall'Aifa due giorni dopo l'evento, ritirato dal mercato a seguito di almeno tre decessi sospetti classificate come "reazioni avverse". Quando si è diffusa la notizia di queste morti, sul web sono state effettuate numerose ricerche per capire se ci potesse essere una correlazione fra il malore improvviso e il vaccino Covid, ma per il momento non ci sono informazioni sulla vaccinazione ed eventuali reazioni avverse. Mentre le ipotesi che sono state proposte all'insegnante invece indicano un danno al sistema neurovegetativo, e i farmaci che le sono stati prescritti servono a controllare i sintomi, ma non possono guarire la condizione.
L'insegnante ha perso fiducia nello Stato: "Il mio caso caduto nel silenzio e nell'indifferenza"
L'insegnante continua dicendo: "Ciò che rende la situazione ancora peggiore è l'indifferenza e il silenzio che circondano il mio caso. Nessuna attenzione da parte dei media, del pubblico, dei colleghi, dello Stato o del sistema sanitario. Mi domando cosa abbia fatto di male per meritare un tale trattamento da uno Stato al quale ho sempre servito con onestà, senza mai assentarmi dal mio posto di lavoro. Ho persino dovuto pagare per oltre due mesi i tamponi ogni due giorni, quando costavano 15 euro l'uno, per evitare la seconda dose in attesa dell'esenzione. Ora non vogliono neanche concedermi il permesso di lavorare più vicino a casa, per evitare di guidare, almeno".