Giambruno uno di noi: sbaglia a metà ma viene beceramente attaccato, mentre Giorgia, forse esasperata, rischia il boomerang

Certi comportamenti, seppure inopportuni, se attaccati con motivazioni speciose diventano persino auspicabili

La premessa: Andrea Giambruno è un giornalista milanese quarantenne certamente di bel e fulgido aspetto, che figlia e si mette con Giorgia Meloni, che è una diciamo pur'anche una bella donna, ma che soprattutto, anche prima di diventare Presidente del Consiglio, era comunque un politico e quindi un personaggio pubblico importante.
Non si era accorto, il fulgido Andrea Giambruno, che al netto della propria esuberanza, non solo sessuale, era il fidanzato ufficiale, nonché pseudo-marito del premier di un paese del G7, mica di un consigliere comunale di Caronno Pertusella (sia detto con la massima simpatia per la meno nota suburbia della cintura milanese)?
Un po' da sciocchini farsi beccare a fare lo splendido, oltretutto microfonato, no?
Ma si sa, quando si arriva in cima anche un po' per gran culo ci si sente unti dal Signore, e quindi un po' onnipotenti. Capita a chi non arriva veramente in cima, figuriamoci a Giambruno.

Ciò detto però ecco che ci risiamo: ne accoppan di più i sepolcri imbiancati e le ipocrisie caprine, piuttosto che le spade lucenti di mussoliniana memoria.
Gli antefatti in sequenza:
1) Giorgia Meloni arriva a Palazzo Chigi
2) Mediaset piazza Andrea Giambruno, marito de facto nonché babbo della figlia di Giorgia Meloni, in una sua trasmissione di medio ascolto
3) giustamente qualcuno ha da borbottare su tale sorta indiretta di nepotismo/familismo, pur nella patria mondiale di tale pratica da Terzo mondo (ove la Italietta è formidabile paese leader)
4) Giambruno fa un paio di gaffe, o forse meglio, un paio battute al limite del politicamente scorretto (forse un po' inopportuna quella sulle ragazze in cerca di lupi, forse parecchio innocente quella sulla transumanza dei migranti) che ovviamente se non le avesse fatte lui non le avrebbe cagate manco la sciura Maria
5) Striscia la notizia di Antonio Ricci mette su addirittura una rubrichetta: "Il giornalino di Giambrunasca" (Dio salvi questo residuo di indipendenza nella azienda televisiva che appartiene alla famiglia di un ex leader politico)
6) Striscia la notizia fa lo scoop beccando dei fuorionda di Giambruno che fa il piacione con una collega ed altre battutelle un poco triviali, quanto totalmente normali non solo in qualsiasi redazione, ma in qualsiasi luogo di lavoro, bar, ristorante, ritrovo tra amici, caserma, oratorio, bocciofila, club di golf, di scacchi, nonché discoteca, consorzio agrario e sede della protezione pennuti
7) Giorgia Meloni, presidente del consiglio dei ministri della Repubblica Italiana, emette un comunicato dove informa che la sua relazione con il soi-disant maritino "finisce qui".

Ah. E allora perché tutta sta tarantella?
Perché Andrea Giambruno ha flirtato fuorionda con la collega caruccia, ha detto che le stava bene il "blu Estoril" (da qui in avanti NUOVA GLOSSA TOPONIMICA EPICA della lingua italiana, con tanto di nuova edizione, brossuratissima, dello ZINGARELLI) invece che il "blu Cina", correggendo la collega sul dettaglio di sfumatura a suo dire sbagliato (ovviamente scherzando), chiedendosi perché non la aveva conosciuta prima (ovviamente scherzando), facendo poi (in questa ed altre occasioni) battute a difesa del suo ciuffo (oggetto di sfottò altrui), dei "pelati" onnipresenti (invidiosi), di eventuali"threesome/foursome" (ovvero sessioni di sesso a tre/quattro) ed altre amenità che qualunque persona minimamente scherzosa al di fuori (E AL DI DENTRO) della Città del Vaticano FA ABITUALMENTE almeno un par di volte al giorno, ed oltre.

Cosa??? Ma stiamo scherzando??? Flirt? BLU ESTORIL? Battute sul sesso? Scambi di coppia, sesso di gruppo? OVVVOVE!!!
PARTE DA NOVANTASEI METRI LA SERBELLONI MAZZANTI VIENDALMARE della SINISTRUCOLA PIÙ TRINARICIUTA DELLA GALASSIA, pronta a fremere di ritta indignaZzzzione per codesto ETTORE FIERAMOSCA, pardon, GIAMBRUNASCA, del machismo italico, del fascismo, dell'Urfascismo, del fascismo su Marte, del colonialismo, del sessismo, maschilismo, schiavismo, del suprematismo bianco, dell'imperialismo eurocentrico affamatore ed assassino e dei destini fatali di Roma, dello stupro delle nutrie femmine addizionato a vilipendio della fregnacotta.

Eccolo che sgorga, il moralismucolo più squallidazzo e provincialetto da strapaesino postclericale di stokazzo, la natura agricola semianalfabeta (fintissima, ovviamente, ché un tempo i contadini per quanto descolarizzati il senso comune ce lo avevano eccome, né mediamente si perdevano in vaccate simili) che fuoriesce dalla fognatura di un perbenismo in parte autoctono e in parte di pura (e tristissima) importazione yankee, dove se sfiori un gomito in ascensore rischi la denuncia per stupro e se dici ciao a un uomo senza prima chiedergli se si sente donna ti tirano giù la prima statua di Colombo che trovano. Figuriamoci se poi parli di BLU ESTORIL! CRUCIFIGE NUNC ET SEMPER!
Le geremiadi e le lagne a pianto greco della parte più afflitta da ignoranza crassa di questo paese già genuflesso agli americani, oltre che ai propri malanni immanenti, venute fuori in questa ronciosa condanna da quattro soldi nei confronti di chi ha fatto quattro battute che sentiamo dire tutti i giorni, E PER FORTUNA, che nonostante questi censori miserabili noi italiani abbiamo questo salvifico vizio di non prenderci mai troppo sul serio. Ma niente, i distruttori sinistrati vorrebbero rubare anche questa ultima risorsa culturale, dopo aver rubato tutto il resto.

E la Meloni, finto simbolo di finta destrucola inetta, svenduta ed altrettanto conformista al ribasso?
Ne esce male, poiché meglio avrebbe fatto a difendere il suo maritino, lei che (MA PENSA) ci aveva scassato per anni la beata fava con le sue tradizionali sparate sulla famiglia (degli altri). Ne esce male, e questa ennesima figuraccia va ad aggiungersi alla lunga lista di porcate fatte e in agenda, che la porteranno ad un probabile tracollo politico, forse senza precedenti nemmeno in quell'altro giocoliere da circo che fu Matteo Renzusconi.
Però, e c'è un però determinante, al netto dei pettegolezzi veri o fasulli che vogliono Giorgia già tra le braccia di un altro, il siculo Manlio Messina o altri, più che legittimissimi, si dica pure che la Meloni non solo ha piena facoltà di mollare quando e dove vuole lei chicchessia, ma che sicuramente vien più di un fondato sospetto che abbia ingoiato più di un rospo e quindi che il tappo sia saltato all'ultima goccia. E forse questo, anche dal punto di vista dell'immagine, può anche giovarle, ma comunque non può essere esclusa una conseguente comprensione nei suoi confronti. Ah, signore mie, che fatica mettersi coi piacioni!

E la ciliegina sulla torta? Mediaset sospende o forse pure licenzia Giambruno.
Non ci piaceva il nepotismo che lo aveva messo lì? No.
MA DA ORA VICEVERSA un solo credo un solo idioma: GGGIÙ LE MANI DA GIAMBRUNO, UNO DI NOI!!! Crepi l'odioso fintone moralista sinistrato/cattocomunista o fetido conformista neodraghistano. GIAMBRUNO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, che sarà pure delle banane, ma che almeno gli piace la gnocca, vivaddio. E ovviamente Vannacci nuovo ministro della Difesa. Non prima di aver visto Meloni, che dopo aver tradito ogni promessa politica ed elettorale mo abdica anche al suo ruolo di defensor familiae, cacciata se non con ignominia, almeno con qualche pernacchia. Non tanto per aver contribuito a seppellire il nostro paese, ma soprattutto per una sostanziale mancanza di sense of humor.

Di Lapo Mazza Fontana.