Genova, arrestato spacciatore nel centro storico, era senza permesso di soggiorno e venti precedenti alle spalle
L'uomo, di origine marocchina, è stato fermato dalla speciale squadra anti pusher della polizia locale. In passato ha commesso rapine e aggressioni
Nonostante una ventina di precedenti per spaccio di stupefacenti, rissa e rapina, se ne stava tranquillamente in via Prè, nel centro storico di Genova, a vendere dosi di crack e cocaina. Presente e passato sono costati l’arresto a un quarantenne di origine marocchina durante un controllo della polizia locale, lo speciale gruppo anti droga istituito appositamente dall’amministrazione comunale, nei vicoli. Il pusher, senza permesso di soggiorno, è stato fermato dagli agenti. Con sé aveva eroina e i soldi che l’ultimo cliente gli aveva dato. La polizia locale dopo il fermo dello spacciatore ha perquisito la sua abitazione trovando altri 30 grammi di eroina stesso tipo di droga e 270 euro in contanti. L’uomo era già stato fermato 16 volte per reati legati agli stupefacenti e aveva precedenti anche per rapina, rissa e spendita di denaro contraffatto. Il cliente è stato segnalato alla Prefettura.
Un anno e mezzo fa è nata la squadra anti pusher
In un anno e mezzo la squadra anti-spaccio del nucleo centro storico della polizia locale ha arrestato una cinquantina di pusher (una decina erano minorenni) e ha segnalato un centinaio di consumatori di stupefacenti. Gli agenti hanno recuperato più di quattro chilogrammi di droga pronta per essere venduta: cocaina, eroina, hashish, cannabis e soprattutto crack. Proprio quest’ultima sostanza è la più ricercata nei vicoli, a quanto risulta alle forze dell’ordine. Ingente pure il giro di affari intercettato dagli uomini del comandante Gianluca Giurato, non solo nel centro storico ma anche nei quartieri confinanti (Lagaccio, Oregina, San Teodoro e Sampierdarena) dove gli spacciatori nascondono lo stupefacente che poi vendono nei caruggi con modalità sempre più sofisticate (i clienti ordinano le dosi con un messaggio Whatsapp e poi si presentano all’appuntamento con i soldi contati in modo da non destare troppi sospetti).
I laboratori di crack in periferia
Ma le forze dell’ordine sono impegnate soprattutto nella ricerca dei laboratori dove la cocaina viene trasformata nella sostanza più richiesta: il crack. L’ultimo è stato scovato a Pontedecimo, quartiere genovese della Val Polcevera al confine con l’entroterra. La polizia locale e i carabinieri hanno sequestrato ottocento grammi di cocaina già tagliata e pronta a diventare crack, in parte confezionata e in parte sfusa, e un notevole quantitativo di polvere bianca ancora da 'cucinare'. La droga si trovava in una casa, così come i due uomini che sono stati arrestati: un cittadino del Gabon di 40 anni e un ragazzo di origine senegalese di 20 anni. Le forze dell’ordine si sono fatte aiutare dai vigili del fuoco per aprire la cassaforte dove era stato nascosto buona parte dello stupefacente. Qualche settimana fa le stesse scene si erano viste in un appartamento a Rivarolo, sempre in Val Polcevera, dove era stata trovata e sequestrata oltre un chilo di cocaina, anche quella pronta per essere tagliata e cucinata. Due giovani di origine senegalese erano finiti in manette. La Procura è convinta che di laboratori come questi ce ne siano a decine nelle zone che circondano il centro storico, e sta indagando per bloccare le forniture ai pusher che hanno trasformato i caruggi in una sorta di casbah.